Roma, Aula Magna della Sapienza “Un Concerto e una Sinfonia di Brahms”
L’Orchestra Sinfonica Abruzzese sta ottenendo crescenti riconoscimenti a livello nazionale ed è uno dei simboli della rinascita dell’Aquila
Un Concerto e una Sinfonia di Brahms con due solisti di fama internazionale – la violinista Chloë Hanslip e il violoncellista Umberto Clerici – e con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Ulrich Windfuhr, nel concerto della IUC di martedì 12 dicembre alle 20.30 nell'Aula Magna della Sapienza.
L'Orchestra Sinfonica Abruzzese sta ottenendo crescenti riconoscimenti a livello nazionale ed è uno dei simboli della rinascita dell’Aquila, la cui vita musicale, sempre molto fervida, si è riavviata con slancio ancora maggiore dopo l’inevitabile crisi seguita al terremoto. Sul podio il suo nuovo direttore principale Ulrich Windfuhr, uno dei protagonisti di questo felice momento dell’orchestra. Di lui “Die Welt” ha scritto: “diretta da lui l’orchestra sviluppa un suono magico”, “compie veri miracoli di trasparenza anche nelle sonorità più piene”.
In programma un impegnativo "tutto Brahms", imperniato sulle due sue ultime grandi composizioni per orchestra. Si inizia con il Doppio Concerto in la minore op. 102 per violino, violoncello e orchestra, del 1887, con due eccellenti solisti di fama internazionale. Sono la giovane violinista inglese Chloë Hanslip – vincitrice di importanti premi discografici e regolarmente ospite col suo Guarneri del Gesù di grandi orchestre, quali Philharmonia di Londra e Tokyo Philharmonic – e il violoncellista torinese Umberto Clerici, che suona nelle sale più prestigiose come la Carnegie Hall di New York e il Musikverein di Vienna e da tre anni, spinto dal suo spirito sempre alla ricerca di nuove esperienze, si è stabilito a Sydney, come primo violoncello della locale orchestra sinfonica e professore all'università.
In conclusione la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 del 1885, che sarà eseguita con un organico di dimensioni contenute, simile a quello dell'orchestra di corte di Meiningen, per cui Brahms aveva scritto questo capolavoro: tale recente tendenza propone un'interpretazione meno grandiosa e massiccia ma più "cameristica" e più attenta ai particolari e sta affermando un nuovo modo di vedere il compositore amburghese.
Ufficio Stampa dell'Istituzione Universitaria dei Concerti:
Mauro Mariani