Al Bioparco di Roma, sono nate due femmine di leone asiatico, evento salutato sabato 11 luglio, da molti giornali e dallo stesso sindaco Virginia Raggi, come un risultato a festeggiare.
In realtà le due leoncine sono nate il 29 aprile, in pieno lockdown. I loro genitori sono un maschio di uno zoo del Belgio e una femmina proveniente da uno zoo tedesco.
La Raggi ha commentato in modo trionfante le nascite: “Fino al 28 aprile, esistevano sulla terra 500 tigli asiatiche, ora ce ne sono 502 esemplari“. In effetti il leone asiatico è uno degli animali a più alto rischio di estinzione sul nostro pianeta. Etologi, veterinari e studiosi in tutto il mondo, stanno lavorando alla loro reintroduzione in natura. Dopo periodi di cattività in cui mettono gli esemplari in condizione di procreare altri cuccioli, così da ristabilire una seconda popolazione successiva a quella decimata da bracconieri e deforestazione.
Non tutti però ritengono che questo sia solo una vittoria per questa specie, e che il lieto evento sia l’ennesima mossa per trarre profitto e sfruttamento da questi splendidi felini. Secondo Enpa, (Ente Nazionale Protezione Animali) il Bioparco di Roma si riconferma un luogo inadatto alla vita degli animali selvatici. Costretti in gabbie anguste, socializzazioni innaturali, che li portano a sviluppare comportamenti nevrotici. In molti paesi europei e nel mondo gli animalisti stanno ottenendo la chiusura degli zoo, circhi, e delfinari. Gli animali confinati e in stato di costrizione sono ormai considerati un modo violento e obsoleto di concepire la natura, che diversi paesi stanno superando.
Anche la Raggi, spiega Enpa Roma, si era impegnata per dare un diverso assetto al Bioparco, trasformandolo in un centro di recupero fauna selvatica e non più un luogo dove fare gite e baccano, facendo credere ai bambini che le gabbie siano un modo corretto di conoscere gli animali”.
Insomma, occorre cambiare il paradigma con cui vediamo gli animali, non oggetti della nostra curiosità nelle nostre città, ma soggetti di diritto naturale nei loro habitat.
“Raggi continua a disattendere la politica per il benessere degli animali, anche nei punti che lei stessa aveva proposto ai cittadini e alle associazioni per la tutela degli animali.
Il Bioparco di Roma era infatti tra i punti del suo programma elettorale, si era impegnata per trasformarlo in un centro di recupero fauna selvatica.
Ed invece si conferma uno zoo, centro didattico per bambini, perfino con punti di ristoro.
Cosa c’è di educativo nel vedere un animale in un habitat circoscritto, in una condizione di paura e difesa, spesso scimmiottando l’animale stesso?
Enpa Roma si dissocia dalle attività di questo dipartimento e assessorato benessere animali“.
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