Secondo la definizione della Fao (Food and Agriculture Organization) Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura La FAO è l’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di guidare gli sforzi internazionali per mettere fine alla fame nel Mondo. La definizione di “spreco alimentare” coniata dalla FAO è la seguente: l’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare che – nonostante siano ancora commestibili – per varie ragioni, vengono eliminati o smaltiti.
Si stima che, ogni anno, un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo dell’uomo vada sprecato. Soprattutto nei paesi ricchi, una grande parte di cibo ancora buono viene sprecato direttamente dai consumatori.
Roma Capitale intende contrastare il fenomeno dello spreco alimentare, e lo fa con l’iniziativa nominata “Roma Food Policy”.
“Roma Food Policy”, è l’iniziativa pensata per contrastare lo spreco alimentare e attuare una politica sostenibile di riduzione dei rifiuti e recupero delle derrate alimentari in eccesso, da destinare alle categorie più fragili della società. Questa azione, contenuta anche nel PAESC (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima), riveste un ruolo ambientale e sociale di grande rilevanza contribuendo a ridurre la produzione dei rifiuti organici, la povertà alimentare e le emissioni di CO2.
Grazie a questo progetto gli operatori privati del settore alimentare (panetterie, gastronomie, supermercati, mercati, bar, ristoranti, mense, industrie alimentari, ecc) che presenteranno a Roma Capitale progetti di redistribuzione, a titolo gratuito, delle eccedenze avranno diritto ad una riduzione della TARI del 25%, sulla parte variabile, in base alla quantità totale di cibo donato.
Il progetto prende avvio tramite una Dichiarazione Iniziale (DI), inviata al Dipartimento Tutela Ambientale, contenente i dati dell’attività commerciale, la quantità presunta di cibo donato e il destinatario della donazione (Associazioni del Terzo Settore).
La riduzione della TARI, nella misura del 25%, viene concessa a condizione che venga presentata, ad AMA S.p.A., un’apposita istanza di rendicontazione finale contenente la documentazione attestante l’avvenuta cessione a titolo gratuito delle eccedenze alimentari e dei quantitativi effettivamente donati nel corso dell’anno. La richiesta di agevolazione e la relativa documentazione dovrà essere presentata entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di competenza.
Combattere lo spreco alimentare non è soltanto un obiettivo mondiale, sancito anche da “Agenda 2030”, ma anche una priorità della strategia europea per l’economia circolare. Basti pensare, infatti che solo in Italia vengono prodotte, in un anno, circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari che rappresentano il 16,8% dei consumi annui.
Ogni anno vengono sprecate, quindi non riutilizzate per alimentazione umana, 5,1 milioni di tonnellate di cibo che rappresentano il 15,4% dei consumi annui alimentari. Parliamo di una perdita economica pari a 12,6 miliardi di euro all’anno (ovvero 210 euro di perdita pro capite).
Con questa iniziativa Roma Capitale intende trasformare quella che per alcuni rappresenta una buona pratica in un modello stabile di prevenzione e di sostegni sociali che si traducono in benefici ambientali ed economici, non solo per chi aderisce al progetto, ma per tutta la comunità romana.
Attraverso le risorse messe a disposizione per le agevolazioni TARI, l’Amministrazione investe direttamente in una delle azioni più rilevanti in tema di prevenzione dei rifiuti. Un piano che può essere facilmente realizzato grazie alla creazione di una rete e alla partecipazione diretta di attività commerciali e associazioni del terzo settore. (Red/ Dire)
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