Roma Capitale, Tronca promette di rimettere in moto la città
“Punto a lasciare la città riavviata, in condizioni migliori rispetto a come l’ho trovata e consegnarla così a chi diventerà primo cittadino della Capitale”
"L' impegno è complesso, come è complessa Roma. Ma io e la mia squadra lavoriamo costantemente, a 360 gradi. Punto a lasciare la città riavviata, in condizioni migliori rispetto a come l'ho trovata e consegnarla così a chi, democraticamente eletto, diventerà primo cittadino della Capitale". Lo ha detto a Voci del Mattino, Radio1 Rai, Francesco Paolo Tronca, commissario prefettizio della città di Roma, a 100 giorni dal suo insediamento. "Sono diverse le cose che abbiamo fatto sinora e che ritengo significative: abbiamo sbloccato l'annosa questione del salario accessorio, abbiamo riavviato i tavoli sindacali, proseguito la lotta all'abusivismo, intrapreso la potatura dei tanti alberi (400 mila) che non si faceva da anni, la sistematica pulizia dei quartieri, il riavvio del decoro urbano, dei cantieri. Insomma stiamo cercando di rimettere in moto una città che aveva bisogno di ricominciare a camminare e a correre. Uno dei grandi problemi da affrontare- ha osservato il prefetto Tronca – è quello dell'inquinamento. Quando le centraline rilevano livelli molto alti si possono adottare provvedimenti tampone ma dobbiamo renderci conto che soltanto progetti a medio e lungo termine possono produrre effetti positivi, perché il problema va affrontato in modo strutturale. Dopo che il ministero ha prodotto il protocollo con le linee guida sull'inquinamento, abbiamo messo intorno a un tavolo tutte le professionalità migliori, per capire quali siano gli interventi da fare. E da questo lavoro sono emerse alcune proposte che se prese singolarmente possono apparire limitate, come la lotta alla sosta in doppia fila, il potenziamento dei mezzi pubblici, la perfetta sincronizzazione dei semafori, ma se attuate di concerto fra loro possono produrre benefici effetti". "Stiamo lavorando al nuovo piano anticorruzione e contiamo di ultimarlo quanto prima. Si ispira alle linee guida tracciate dall'Anac di Raffaele Cantone ma io ritengo che il tema della pubblica amministrazione non debba limitarsi alla questione, pure molto importante, della lotta alla corruzione e al malaffare. Ci vuole una nuova etica della pubblica amministrazione che adesso viene vista dal cittadino come l'emblema della burocrazia, quindi in una chiave del tutto negativa. Indubbiamente, la burocrazia tutto rallenta, tutto complica, quando invece sarebbe fondamentale velocizzare e semplificare il più possibile, anche perché nella farraginosità, nella complessità delle cose si può insinuare e annidare quella opacità che poi può sfociare nella corruzione. |