Roma, caso Marino: “Gli assessori del Pd si sono dimessi”
Lo ha dichiarato in tv la deputata del M5S Carla Ruocco, a pochi minuti dalla Giunta Comunale. Ma Esposito smentisce tutto: “Non fidarsi delle parole dei pentastellati”
Gli assessori del Pd al comune di Roma si sono dimessi. Lo ha dichiarato l'onorevole Carla Ruocco del Movimento Cinque Stelle ai microfoni fuori dal Campidoglio, a pochi minuti dalla Giunta.
Alessandra Moretti, in collegamento con la trasmissione di Skytg24 "Dentro i fatti con le tue domande" non smentisce, ma sembra prenderne atto tirando quasi un sospiro di sollievo, sebbene in precedenza avesse espresso timore per eventuali elezioni: "E' la conferma – ha affermato la deputata democratica – che noi del Pd non siamo attaccati alle poltrone ma quando costatiamo che vi sono situazioni delicate sappiamo fare le giuste valutazioni". D'altro canto, è noto come in queste ultime ore il Pd romano e nazionale abbiano di fatto scaricato Marino. I retroscena narrano di una telefonata con Orfini dai toni piuttosto accesa, nella quale il commissario straordinario del Pd di Roma, che in passato aveva sempre difeso Marino, ha invitato il primo cittadino di Roma a fare un passo indietro. Un passo che anche gli assessori democratici di Roma gli avrebbero consigliato di fare, mentre da Palazzo Chigi si narra di un Renzi furioso, che ne ha abbastanza di questa situazione.
AGGIORNAMENTO ORE 12.10: L'assessore ai Trasporti Stefano Esposito, intervistato a Palazzo Madama smentisce le frasi della Ruocco: "Non bisogna dare troppo credito alle parole dei pentastellati". Il senatore piemontese ha comunque aggiunto: "Aspettiamo che il sindaco faccia la sua valutazione, poi noi assessori faremo la nostra"
AGGIORNAMENTO ORE 12.20: Roberta Lombardi è più prudente rispetto alla collega Carla Ruocco: "Ci sono voci che si rincorrono – ha detto la deputata M5S – e un clima di concitazione. Attendiamo annunci, speriamo che oggi sia un giorno di liberazione per Roma".
AGGIORNAMENTO ORE 12.30: slitta di un'altra ora la Giunta, inizialmente fissata per le 13. L'ipotesi delle dimissioni di Marino resta sempre sul campo, al punto che alcuni le ritengono sicure