La sindaca di Roma Virginia Raggi è "al lavoro" per incontrare la famiglia marocchina – moglie, marito e tre bimbi di 1, 5 e 7 anni – ai quali è stato impedito di prendere possesso di una casa popolare legittimamente assegnata dall'Ater a San Basilio, a causa della resistenza opposta da alcuni residenti. A quanto si apprende, l'incontro potrebbe avvenire già da domani.
"Come già hanno fatto la sindaca Raggi e gli altri assessori, tra cui quello al Bilancio Mazzillo, voglio anche io esprimere piena vicinanza alla famiglia che ha subito questa aggressione". Lo ha detto il vicesindaco di Roma, Daniele Frongia, interpellato dall'agenzia Dire sul caso della famiglia di origine marocchina a cui è stato impedito di entrare in possesso dell'alloggio Ater, nel quartiere di San Basilio, a cui aveva diritto.
Roberta Della Casa, Presidente IV Municipio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "Ho scelto Cusano", condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell''Università Niccolò Cusano. "Mi auguro che quanto accaduto ieri, che è comunque una ferita per il IV Municipio, sia stato soltanto l'espressione di rabbia dei cittadini di San Basilio per la situazione quotidiana piuttosto che una manifestazione di razzismo- ha affermato Della Casa- In queste ore non c'è stato modo di confrontarsi con i residenti, ma nei giorni scorsi ci siamo confrontati. Spero di recarmi sul posto nelle prossime ore. Anche la sindaca Raggi ha manifestato la volontàdi incontrare i cittadini.
"Situazione vergognosa? Soprattutto nel rispetto dei minori, questa famiglia – prosegue – che era legalmente assegnataria dell''immobile credo che i bambini questo non debbano mai vederlo. Va ripristinata la legalità nella gestione dell'edilizia pubblica. C'è un numero di immobili sufficiente a dare un tetto a tutti quelli che ne hanno bisogno, questo non è stato possibile finora a causa della gestione delle precedenti amministrazioni e anche perché c'è un racket dietro le occupazioni abusive".
Cittadini dicono prima gli italiani. "Rinnego ogni forma di discriminazione sia sociale, sia razziale – ha dichiarato Della Casa- Se un cittadino ha diritto all''assistenza abitativa non importa che sia di un colore piuttosto che un altro. Non ci deve essere una precedenza per gli italiani. Dobbiamo ricordarci che siamo tutti uguali, i pari diritti dovremmo averli acquisiti ormai da millenni. Va fatta rispettare la legalità e le priorità individuate per legge dalla graduatoria. E' inammissibile che i cittadini si facciano giustizia da soli a discapito di altri cittadini. Questo è un municipio che ha al suo interno diverse zone particolari, come quella di San Basilio, un quartiere che ha bisogno di essere riqualificato. Su questo ci stiamo impegnando molto. Dobbiamo creare un ambiente più confortevole, a misura d''uomo. Va fatta una giusta manutenzione sulle case popolari e siamo già intervenuti facendo un intervento fognario importante".
Ci mancava solo l'accusa di razzismo. San Basilio è un quartiere difficile, dove lo spaccio di droga avviene anche alla luce del sole. E anche una zona abbandonata dalle istituzioni, denunciano i residenti. E ora il razzismo. San Basilio è un quartiere enorme: si estende tra la Nomentana e la Tiburtina, subito dopo il carcere di Rebibbia, sfiora il Raccordo Anulare ed èabitato da oltre 20mila persone. Strade larghe, ancora un po' di verde, murales realizzati da artisti anche stranieri, servizi carenti, pochi autobus e farmacie difficili da trovare aperte la domenica.
Nella sua vastità San Basilio è diviso in lotti e in piccole zone tutte diverse l'una dall'altra: ci sono i palazzi che incontri arrivando dalla Tiburtina, che ne rappresentano le prime costruzioni. C'è una zona più centrale, nei pressi del ''mercato coperto'', quella più vissuta; la zona delle ''case occupate'', grandi palazzoni e nessuna attività commerciale, se non quella della ''famosa'' via Gigliotti, dove lo spaccio è ''protetto'' dalle vedette. E poi c'è la parte dove si trova via Filottrano, un punto più di passaggio all''uscita del quartiere. Proprio di questa via si sta parlando in queste ore per l''accusa di razzismo.
Una famiglia di origine marocchina, genitori e tre figli, doveva prendere possesso di un'abitazione regolarmente assegnata, recentemente sgomberata perché abusivamente occupata (come molte altre a San Basilio). La reazione degli abitanti del posto, con tanto di insulti alla famiglia ("Montate sul gommone, tornate a casa vostra") ha spinto quest'ultima a rinunciare. La notizia ha ovviamente creato scalpore, spingendo a parlare di ''terra di razzismo e droga.
Ma a San Basilio c'è anche chi non vuole subire passivamente le accuse e prende le distanze, rispedendole al mittente. Nel quartiere, tra bar e piazze, non si parla d'altro: "San Basilio non è solo droga e malaffare… San Basilio è anche gente onesta…", è il leit motiv dei residenti. La signora Giovanna, per esempio, dice che da 53 anni vive a San Basilio: "Non lo cambierei con nessun altro quartiere". Come pure Tania, insegnante: "A San Basilio e Torraccia ho ricevuto più rispetto che nelle zone bene di Roma… Pochi giorni fa in Equitalia una signora anziana diceva che aveva insegnato tanti anni fa a San Basilio e anche lei non lo cambiava con altre zone più in quindi nonostante la differenza d'età ci siamo trovate d'accordo". E poi c'è Fulvio: "Ho sentito il programma in tv dire un quartiere dove si smercia droga, non hanno detto un quartiere dove ci sono migliaia di famiglie di lavoratori e di poveri abbandonati da tutte le istituzioni".
Entrando nel merito della questione, anche qui si respinge l'accusa di razzismo. Per esempio per Vanessa "Non si tratta di razzismo ma di diritti… Prima gli italiani e poi tutto il mondo". Giuseppe, invece, lamenta l'assenza di contraddittorio sottolineando che un tg "ha mandato in onda un servizio sulla casa assegnata ai marocchini" ma "non e'' stata mandata in onda nessuna testimonianza a favore degli oppositori".
In un quartiere a rischio sicurezza, spicca però ancora una signora, Rosita, anche lei a difesa del quartiere: "Questo non è razzismo ma una guerra tra poveri sembra quasi voluta, si parla tanto di riqualificare le periferie e loro che fanno, continuano a ghettizzare le persone?". Ma anche la rabbia verso le istituzioni di Gianluca: "Prima gli italiani…e dopo ancora gli italiani! La Raggi gli dia casa sua visto che si e'' scandalizzata".
Adriano è il cinquantenne che la casa destinata alla famiglia marocchina l'aveva occupata abusivamente: "Dal 2012 vivo in un camper, ho avuto la corrente da mia sorella che abita qui vicino. Piangevano i figli della famiglia marocchina? E i miei figli non li hanno visti? Non sono razzista, mio genero è romeno e ho molti amici di colore. Mi dispiace per quella famiglia ma io sto peggio di loro". (Dire)
Laura Baldassarre, assessore alla scuola, persona e comunità solidale del Campidoglio, è intervenuta stamattina ai microfoni di Radio Roma Capitale all’interno della trasmissione "Roma ogni giorno" di Francesco Vergovich dichiarando su quanto avvenuto a San Basilio: "C’è stato un percorso di legalità preciso per questa famiglia con ben tre bambini, che era arrivata grazie alla graduatoria ad avere questa abitazione. Non credo che quanto successo a San Basilio sia quello che pensa un intero quartiere, ma dobbiamo evitare anche le guerre tra poveri. La conflittualità sociale nasce anche dalla mancanza di informazione e noi oggi saremo lì per parlare con le persone».
L’assessore Baldassare smonta poi un luogo comune: "Non è vero che gli stranieri vengono privilegiati. Abbiamo però migliaia di persone che stanno occupando senza averne diritto. In questo momento ci sarebbero alloggi sufficienti per tutti quelli che sono in graduatoria, ma bisogna ristabilire la legalità. Un’altra tematica è la reale emergenza abitativa per le persone più fragili. Stiamo monitorando tutti i beni sequestrati alla mafia e non solo che possiamo mettere a disposizione dei cittadini su Roma Capitale. Stiamo monitorando il rispetto delle norme già previste. Roma negli anni è stata caratterizzata da forti irregolarità".
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