Roma ormai da anni pullula di carcasse di auto tra le vie dei quartieri. Alcune sono ormai rottami, altre si mimetizzano tra le autovetture ancora in uso dai cittadini.
Una delle segnalazioni è stata quella di Massimo Giletti, giornalista e conduttore tv, che proprio sotto casa sulle strisce blu vede da ben quattro anni un’auto parcheggiata con targa francese. Ma mentre lui attende quel “sogno che si è trasformato in illusione“, nonostante il cambio di sindaco a Roma, la Capitale è piena di mezzi abbandonati per strada.
La mappa che si ha attualmente è parziale, ma già quella è una buona testimonianza per lo stato di degrado che vive la città. Ai tempi della sindaca Virginia Raggi, come lei stessa ricorda sui social, era partita la battaglia per cercare di risolvere la problematica. Infatti, erano state ingaggiate due ditte specializzare a cui era stato affidato questo servizio sul territorio comunale in coordinamento con il corpo di polizia locale di Roma Capitale.
Tuttavia, l’attività dopo un iniziale successo ha subito un rallentamento. E quel bando che aveva permesso alle ditte di candidarsi per occuparsi della situazione è stato bocciato tre volte.
Fioccano le multe ingiallite sulle autovetture abbandonate. Tantissime sono le segnalazioni: “una Smart in via Monte San Vicino 15 a Montesacro, una Polo; una Polo dalla carrozzeria piena di incrostazioni da tre anni ferma nella stessa via; una moto ormai inutilizzabile in via Nemorense all’altezza del civico 18; un altro ciclomotore in via Volsinio 17 (Villa Ada)“. Come riporta nel suo articolo il Corriere della Sera.
Nonostante le segnalazioni e il saltuario intervento della polizia locale, la rimozione di questi mezzi ha delle procedure lunghissime. Sul sito di Roma Capitale sono riportati tutti i passaggi utili per segnalare un’auto abbandonata. Inoltre, è anche riportato con un elenco puntato una linea guida per riconoscerla.
Ma “dopo la segnalazione si fa un primo sopralluogo per verificare se il veicolo si può considerare abbandonato. Se a una prima ricerca non segue nessun esito si redige quello che tecnicamente viene definito modello 36. D’ufficio si procede quindi agli accertamenti sulla proprietà dell’auto (alla Motorizzazione civile e al Pra) e anagrafici per redigere una diffida alla rimozione del veicolo entro cinque giorni dalla notifica, senza spese per il cittadino. Non tutti i vigili urbani sono però in possesso della password per effettuare gli accertamenti, bisogna attendere il collega abilitato. Trascorsi i cinque giorni, si verifica se il veicolo sosti ancora illecitamente. In caso positivo, si procede ad un nuovo accertamento di provenienza e, se ancora negativo, scatta l’appuntamento con la ditta incaricata dal Comune per la rimozione“. Questo era ciò che tempo fa il sindacato della polizia locale Sulpl Roma riportava sulla procedura.
Oltre alle autovetture abbandonate dalle persone ansiane, come più volte è stato segnalato nel quartiere San Giovanni in via Magna Grecia. I mezzi abbandonati per strada che ingombrano spazi pubblici come marciapiedi, strisce pedonali, parcheggi sono anche rubati. Dunque, le segnalazioni in quei casi possono essere necessarie non soltanto per risolvere delle problematiche logistiche ed estetiche, ma anche per aiutare il ritrovamento di molti mezzi denunciati per furto.
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