Cronaca

Roma, chiude discarica Aprilia. Termovalorizzatore soluzione sempre più concreta

Nuovi risvolti, negativi, sulla situazione rifiuti a Roma. L’impianto di trattamento meccanico biologico di Aprilia, di proprietà della Rida Ambiente, verrà chiuso per dieci giorni. Una scelta necessaria poiché la struttura ha bisogna di avviare i lavori di manutenzione. Dunque, resterà chiusa dall’8 al 18 giugno.

Foto di archivio

Rifiuti fuori controllo: chiude l’impianto di Aprilia per 10 giorni

Nelle settimane scorse aumentavano le lamentele per la situazione rifiuti. Il caldo e l’aumento di fauna destava numerose preoccupazione per la salute dei cittadini. La situazione, tuttavia, non sembra in miglioramento, anzi. Mentre i cassonetti sono stracolmi e le difficoltà nella raccolta risultano evidenti, arriva il colpo letale per l’emergenza rifiuti. Infatti, per 10 giorni a causa di alcuni necessari lavori di manutenzione l’impianto di Aprilia rimarrà chiuso.

La struttura si occupa generalmente del riciclo di 350 tonnellate di spazzatura giornaliera. Una quantità esorbitante che adesso rimane senza una dimora. Tuttavia, l’azienda Ama ha comunicato che si sta adoperando per trovare una soluzione quanto prima. Una delle proposte più fattuali sarebbe il ricollocamento in altri impianti tmb come quello di Saf di Colfelice in provincia di Frosinone.

Stiamo mettendo in campo il massimo sforzo sul versante operativo per assicurare tutte le attività di igiene urbana nei vari quadranti cittadini“, ha sottolineato l’azienda Ama. Attualmente, “sono state raccolte e avviate a trattamento circa 82mila tonnellate di rifiuti urbani residui, quasi 6mila in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La produzione dei rifiuti risulta superiore anche al periodo omologo dell’anno pre-pandemia” .

E “a fronte di questo picco e della contestuale temporanea riduzione, la scorsa settimana, della capacità di accoglienza in due impianti, l’azienda ha dispiegato tutte le sue maestranze, i mezzi in flotta e le linee produttive, avviando decise attività di recupero sul territorio che proseguiranno anche domani e nei prossimi giorni“.

Roma: dalle discariche al termovalorizzatore

Tuttavia, al di là della dei tmb. La questione delle discariche a Roma è più complessa. Il sindaco Roberto Gualtieri a pochi giorni dalle sue elezioni aveva inserito un dossier nell’agenda del Campidoglio. Il tema erano proprio le discariche, poiché la metà dei rifiuti del Lazio venivano smaltiti fuori regione.

Il progetto prevedeva l’aggiornamento della mappatura delle discariche o delle zone di raccolta e poi la ricostruzione di nuove aree dentro e fuori Roma. Un piano però andato in fumo. Infatti, da qualche mese è entrato al centro del dibattito pubblico il termovalorizzatore di Acea. Uno dei progetti portati avanti da Gualtieri e concessi dal governo Draghi. E approvato anche dalla Regione Lazio.

Nonostante esso si ponga come la soluzione all’emergenza rifiuti della Capitale. La questione ambientale non è da sottovalutare. Se pur al contrario dell’inceneritore, il termovalorizzatore ha un impatto ambientale minore, non significa che non ce l’abbia. Infatti, in entrambi i casi vengono prodotti molti grammi di anidrite carbonica. Solitamente, come afferma l’esperto ambientale e membro dell’associazione Zero Waste Europe Enzo Favoino, in un’intervista riportata dal giornale online Economia Circolare, “l’impronta di carbonio dell’incenerimento sta tra i 650 e gli 800 grammi di anidrite carbonica fossile per kWH di prodotto“.

Numeri che confermano la tesi che “gran parte del carbonio rilasciato nell’atmosfera derivi dall’incenerimento di rifiuti urbani di natura fossile come plastica o tessuti artificiali“. Dunque, seppur il termovalorizzatore, al contrario dell’inceneritore, sfrutta l’energia prodotta dai processi di combustione, resta comunque una soluzione non a impatto zero.

Ciononostante questa soluzione, secondo gli studi dell’Imperial College, sembra essere perfino migliore delle discariche, poiché esse contribuiscono in maggior misura all’effetto serra. Nelle discariche, infatti, avviene la decomposizione di materiali organici. E questi ultimi liberano metano, un gas serra che ha un forte impatto sul riscaldamento globale.

Tuttavia, nonostante questa soluzione avanzati dalla giunta Gualtieri sembrerebbe risolvere il problema delle tonnellate di rifiuti nella Capitale, la difficoltà rimane alla base. Ossia nell’eccessiva produzione di rifiuti e nei pochi incentivi verso un’economia circolare, che possa ridare valore e riutilizzo a un oggetto.

Modellino di termovalorizzatore
Redazione

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