In questi giorni la metro B1 ha subito numerose variazioni a causa della mancanza di convogli. Nella giornata di ieri, 1 marzo, arriva la chiusura del servizio. Da Piazza Bologna fino a Jonio, da Laurentina a Rebibbia le banchine sono state invase dai pendolari.
La notizia è subito arrivata al Campidoglio che si è mobilitato per capire a cosa era dovuto lo stop. Il blocco sarebbe stato causato da un mix di treni guasti che, fermi per manutenzione o con revisione scaduta, sono rimasti sotto custodia dell’Agenzia nazionale che vigila sulla sicurezza dei trasporti (Ansfisa).
Per mancanza dei convogli che è partito alle ore 6.30 del mattino fino al tardo pomeriggio intorno alle 19.30, sono stati messi a disposizione i bus. Tuttavia, per sopperire al disagio ne servirebbero un equivalente di 10 bus per sostituire un solo treno metropolitano.
Secondo le norme di sicurezza i treni quando raggiungono una percorrenza di un milione e 450mila km devono fare la revisione. Norme di sicurezza evidentemente non rispettate negli ultimi anni dato che la maggior parte dei treni sono fermi a causa di ripetuti guasti e manutenzioni.
Infatti, nella giornata di ieri dopo il guasto ordinario di tre treni, la linea B1 è stata costretta a chiudere a causa della disponibilità limitata di soli 13 treni. Infatti, su 37 treni disponibili ben 19 sarebbero fuori servizio.
Tra le operazioni di manutenzioni rientra il controllo delle ruote dei treni. Tuttavia, si è scoperto che il tornio apposito con cui si svolge questa operazione è stato manomesso.
Un’apparecchiatura delicata che serve a calibrare le ruote. Per questo motivo l’assessore ai Trasporti di Roma Capitale Eugenio Patanè afferma che “Atac presenterà denuncia all’Autorità giudiziaria. Tre giorni fa qualcuno ha sabotato il tornio. Il sospetto è che sia stato usato un oggetto pesante, forse un grande martello, per danneggiare l’apparecchiatura. Da due giorni il tornio, durante le ore notturne è presidiato da guardie giurate e da ieri è tornato operativo“.
Ovviamente non sono mancati le lotte per additare la colpevolezza del disagio a un partito rispetto a un altro.
Infatti, l’ex assessore ai Trasporti della Giunta Raggi, Linda Meleo del M5S attacca l’assessore affermando che “dovrebbe chiarire cosa sta succedendo e pensare a un programma sostenibile“.
Una frecciatina colta dal commissario della Mobilità Giovanni Zannola che sottolinea e ribatte che i “ritardi nelle mancate manutenzioni sono l’eredità della Giunta Raggi che ha lasciato Roma in ginocchio“.
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