Roma, chiuso in casa e malmenato per ore da padre e figlio
Gli aggressori pare vantassero un credito con la vittima, accoltellata alle mani e colpita alle gambe con un tubo metallico. I due sono stati arrestati dopo un inseguimento
L’intera vicenda, secondo una prima ricostruzione degli agenti della Polizia di Stato intervenuti, sembrerebbe iniziata a seguito di un presunto pregresso credito vantato dagli aggressori nei confronti della vittima. I presunti creditori, padre e figlio, si sono presentati la scorsa notte a casa della vittima per esigere il credito, ma il loro atteggiamento è apparso subito molto aggressivo ed in breve dalle minacce sono passati alle vie di fatto.
I due hanno infatti malmenato l’uomo per ore, servendosi di un grosso tubo di metallo per colpirlo agli arti, mentre con un coltello, ritrovato dagli agenti nel lavandino della cucina, gli hanno procurato dei tagli alle mani. Le percosse sono proseguite fin quando gli aggressori si sono impossessati di un libretto di assegni e del bancomat della vittima.
Gli agenti dei commissariati Sant’Ippolito e San Lorenzo, allertati tramite 113 da alcuni passanti attirati dalle grida d’aiuto, sono arrivati sul posto nel momento in cui padre e figlio tentavano la fuga in sella al loro scooter. Così li hanno immediatamente inseguiti e bloccati, riuscendo anche a vedere il loro tentativo di disfarsi del tubo di metallo usato poco prima per picchiare il malcapitato. Il padre aveva in tasca il bancomat e gli assegni rubati poco prima, oltre ad uno spray al peperoncino, nonché la chiave dell’appartamento del derubato, che teneva ancora stretta nella mano. I due aggressori, entrambi italiani rispettivamente di 39 e 17 anni, sono stati arrestati con l’accusa di rapina e sequestro di persona in concorso.