Roma città invivibile? Sì certo ma la colpa non è solo dei romani, rimasti in pochissimi per la verità. E neanche dei soli residenti regolarmente registrati (più di 2.900.000), ai quali vanno aggiunti gli “invisibili“, che non risultano né residenti né domiciliati, ma fanno parte comunque del tessuto sociale della Capitale. La principale responsabilità è dei 7 milioni di spostamenti giornalieri e dei quali solo una piccola parte con l’utilizzo del trasporto pubblico. 700.000 in metro, circa 1.000.000 con Atac e Cotral, più di 400.000 con ferrovie regionali o in concessione.
La quota restante, altissima, si sposta con i mezzi privati (auto, SUV, moto, ciclomotori), intasando le strade di accesso alla metropoli ma anche e soprattutto quelle interne, generando congestione del traffico, caos e inquinamento. Creando doppie e triple file di parcheggi selvaggi che ostruiscono passaggi e scivoli per carrozzine; usurpando aree di parcheggio per disabili; impedendo le regolari fermate a bus e tram, invadendo strisce e passaggi pedonali, marciapiedi e bloccando passi carrabili. E tanto altro ancora.
La lotta contro chi “strangola” la città è stata affidata alla polizia locale. Nel solo primo semestre del 2019, la polizia capitolina ha comminato più di 63.000 multe. E di queste, circa 7.000 per infrazioni ai danni dei cittadini più deboli, quelli con varie disabilità che dovrebbero, in un Paese civile, vedere tutelati i propri diritti proprio dagli stessi concittadini.
Il nostro sindaco, durante il suo mandato, avrebbe dovuto rendere sempre più facilmente fruibile l’uso del trasporto pubblico, inibendo quello privato. L’operazione, allo stato attuale delle cose, non è avvenuta, anzi gli utenti lamentano e anche con estrema indignazione la soppressione di linee e di corse ATAC, tempi di attesa lunghissimi, soprattutto per le linee periferiche e semi periferiche, mezzi sporchi e malfunzionanti, stazioni metro non controllate e con impianti di scale mobili e ascensori perennemente guasti, fermate di bus e tram abbandonate al degrado e vandalizzate, risorse umane occupate male, e tanto altro ancora.
Roma città invivibile? Sì, lo è. Si può migliorare? Sì, si deve, con il civile comportamento di chi ci vive e di chi la “invade” giornalmente ma anche con le dure proteste verso le istituzioni che dovrebbero garantire l’ordine pubblico e la sicurezza e che invece, per vari motivi, non sono all’altezza del compito a loro assegnato.
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