Cronaca

Roma, Colosseo: 3 sfregi in meno di un mese. Dove sono i vigilantes?

L’ultima notizia in ordine cronologico ha avuto come protagonista una giovane turista svizzera. E’ un dato di fatto: nell’ultimo mese salgono a tre le azioni di deturpamento a Roma dell’Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colosseo. Azioni che in effetti sembrano procedere in modo del tutto incontrastato, forse anche per la poca presenza sul posto da parte di controlli, telecamere e vigilantes.

Un simbolo di Roma

Noto per essere una delle sette meraviglie del mondo, il Colosseo è certamente divenuto nei secoli uno dei simboli di Roma, meta e destinazione per quasi 10.000 persone al giorno, oltre 6 milioni per ogni anno. Ricordiamo che sfregiare un monumento come il Colosseo, peraltro patrimonio Unesco, può comportare una super sanzione, una maxi multa, e anche il carcere.

Secondo la legge il colpevole di atti del genere “rischia da 6 mesi a 3 anni di carcere e una multa dai 1.500 ai 10.000 euro”.

Il codice penale

Il codice penale presenta un articolo, precisamente 518 duodecies, secondo il quale la “distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici comportano la reclusione da 2 a 5 anni e una multa da 2.500 a 15.000 euro e nei casi fuori da questi citati, chi deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui o destina beni culturali a usi incompatibili con il loro carattere storico o artistico, rischia da 6 mesi a 3 anni di carcere e una multa dai 1.500 ai 10.000 euro“. 

Il problema dei controlli

Evidentemente però c’è un problema di fondo, perché l’elenco degli atti vandalici perpetrati nei confronti del Colosseo diventa sempre più cospicua e nutrita. A giudicare dall’elenco degli sgarbi effettuati, sembra evidentemente più che possibile sfuggire a una rete di controlli e telecamere poste in zona. Si inizia a penare che a poco o nulla possano servire i 500 occhi elettronici termici e sensori, installati nelle aree adiacenti.

Si ricorda che l’intervento era arrivato qualche anno fa, a termine di un un investimento da 7 milioni di euro. Era il 2018. A non spaventare i delinquenti a quanto pare però, nemmeno la presenza di militari dell’Esercito, anch’essa intensificata, soprattutto all’indomani degli attentati avvenuti a Strasburgo l’11 dicembre 2018.

Una scarsa vigilanza lamentata dalle sigle sindacali già nel 2014, quando le stesse accusavano e lamentavano il rischio paralisi.  

Controlli dei Carabinieri al Colosseo (Roma)

Evidentemente di questi tempi è molto facile dimenticarsi del fatto che il tema sicurezza è in realtà un aspetto fondamentale. Nei confronti della protezione dei beni, tanto quanto quella delle persone.

Intanto le colonne in laterizio al piano terra del Colosseo paiono essere sempre meno al sicuro.

Simone Fabi

Giornalista pubblicista, ha lavorato come redattore e volto del telegiornale di TCR, una delle emittenti pioniere del mondo televisivo privato della capitale. E' una delle firme più apprezzate nei settori costume e spettacoli. Attualmente scrive di attualità.

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