La questione è vecchia di mesi. Percorrere il GRA di Roma, continua ad essere un’esperienza avventurosa. Unica in Europa, continua a fare il pieno di visitatori che accorrono da tutta la città, e non solo, per immergersi nel regno della fantasia..
Quasi fosse una specie di Gardaland all’amatriciana, una volta imboccato il GRA si prosegue a passo d’uomo, ostinatamente in fila, pressoché tutto il giorno tra popcorn, facebook e chat varie che allentano la tensione per l’attrazione successiva, quella più pericolosa…
“Il salto nel buio” è un brevetto che, finalmente e dopo anni di trattative, è stato inaugurato lungo ampi tratti del caro, vecchio GRA. Grazie alla competenza di tecnici specializzati nel furto di rame e materiali affini, si è giunti al giorno dell’inaugurazione della splendida e avventurosa attrazione. Lontano dai clamori mediatici che avrebbero potuto distogliere il pubblico dall’opera ludica, la cerimonia inaugurale si è tenuta in forma riservata. Successivamente e soltanto a fari accesi e lampioni rigorosamente spenti, è avvenuto il tradizionale taglio del nastro del tragitto sperimentale “Uscita Roma Napoli/Nomentana” tra mille perplessità.
“Piacerà.. non piacerà..”. I pareri, nonostante i furti di rame proseguissero allontanando gufi e civette, erano discordanti. Soltanto il pubblico avrebbe potuto determinare il successo o meno dell’opera. Fortunatamente quel successo tanto bramato sarebbe arrivato all’istante. Già dopo i primi giorni di rappresentazione gli automobilisti si erano detti soddisfatti di partecipare alla nuova avventura. Un'autostrada cittadina come il GRA, infatti, di notte e con i lampioni spenti per chilometri regalava sensazioni forti, soprattutto, e qui scatta il bonus, in caso di guasti alla vettura o di gomma a terra. La possibilità di rimanere al buio, praticamente invisibili agli altri concorrenti che sfrecciano ad un metro e a cento all’ora non è qualcosa che capita tutti i giorni.
Settimana dopo settimana le repliche del GRA al buio proseguono ancora oggi e con le giornate che si accorciano, la durata dell’evento si preannuncia più accattivante e temeraria. Niente a che vedere con i parchi milanesi o del nord Europa. Nemmeno il bellissimo “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi può scalfire la nuova immagine misteriosa del raccordo cittadino più tenebroso d’Europa.
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