Roma, corteo dei movimenti per la casa
Ferite due persone da un petardo
Due persone sono rimaste lievemente ferite per lo scoppio di alcuni petardi a piazza dei Cinquecento, al passaggio del corteo che sfila a Roma in risposta ai 17 arresti di ieri mattina contro esponenti del movimento di lotta per la casa ritenuti responsabili degli episodi di violenza commessi il 31 ottobre 2013 a danno di poliziotti e carabinieri schierati in via del Tritone per consentire il regolare svolgimento della Conferenza Stato-Regioni.
Le due persone, di cui un passante, sono stati trasportati dal 118 in codice verde in ospedale. Danneggiati anche alcune auto e cassonetti.
Bandiere (rosse e pro Tav) e striscioni (“Le lotte sociali non si fermano”). Oltre 400 persone hanno manifestato a Porta Pia al grido, reiterato, “Tutti liberi, tutti liberi” per testimoniare la loro vicinanza “ai compagni” arrestati. Prima di dirigersi, in corteo verso via del Tritone, si sono avvicendati dinanzi ai microfoni di un vecchio altoparlante uomini, donne, rappresentanti di associazioni.
“Quello della Procura è un atto di guerra. Non staremo a guardare i nostri compagni rinchiusi -urla Francesco al megafono per farsi sentire dalla folla- si tratta di arresti architettati ad hoc. Quella della Procura è un’aggressione nei nostri confronti da parte dello Stato”.
“Le uniche risposte dello Stato a chi chiede libertà e dignità sono la repressione e i manganelli. Lo scorso ottobre in via del Tritone ci hanno perfino ‘gasato’ -spiega Giulia, tra i manifestanti- Lo Stato finalizza i propri investimenti alle infrastrutture e alle Olimpiadi, ma noi abbiamo bisogno di una casa. Gli arresti di oggi non fermeranno la nostra lotta”.
“Mio figlio è stato arrestato -urla il papà di Federico- lo hanno accusato di ‘adunanza sediziosa’ un termine che ricorda il periodo fascista, perché in Italia c’è la repressione. Il problema non è né Renzi né Letta, ma come arrivare a fine mese e come avere soprattutto una casa. Ma noi non abbiamo paura e vogliamo tutti i nostri compagni liberi”.
“Il ministro Lupi non ha dato nessuna risposta al problema della casa -si indigna una gentile signora- il governo, oggi, è assolutamente inadempiente e la nostra mobilitazione non si fermerà”.