Roma, derubavano clienti durante rapporti e usavano carte credito
I Carabinieri hanno scoperto un’associazione a delinquere: arrestate 6 persone. Le carte di credito utilizzate in un ristorante al centro di Roma e in un negozio
Le donne che si prostituivano derubavano le carte di credito dai portafogli dei clienti dopo averli fatti spogliare in un’alcova di fortuna sulla via Salaria, altri erano incaricati di utilizzare le carte presso un negozio e un ristorante nel centro di Roma, i cui titolari erano compiacenti. Un’intera banda composta da sei persone è finita all’alba, nella rete dei Carabinieri della Stazione Roma Piazza Farnese a conclusione di una complessa attività d’indagine, convenzionalmente denominata “GHOST SHOPPING”. I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 6 persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata al furto e la ricettazione con successivo indebito utilizzo di carte di credito.
Si tratta di:
– una 61enne italiana, che si prostituisce, capo dell’organizzazione
– un 48enne albanese, titolare di un ristorante nel centro di Roma.Eentrambi finiti in carcere
– una 56enne italiana, titolare di un negozio nel cuore della Capitale
– una 47enne albanese, moglie del ristoratore, finite ai domiciliari
– una 34 enne e una 51enne che si prostituiscono sono state colpite dal divieto dimora nel comune di Roma.
L’ordinanza è stata emessa dal GIP del Tribunale dei Roma, Dott.ssa Rosalba LISO, che ha accolto le richieste avanzate dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Roma, Dott. Maurizio ARCURI. Le attività investigative, condotte dai Carabinieri della Stazione Roma Piazza Farnese dal mese di maggio al mese di agosto 2016, hanno avuto inizio dopo il lievitare di denunce, fin dal 2014. Queste evidenziavano l’utilizzo indebito di carte di credito rubate, presso un negozio, poco distante da Campo de’ Fiori. Le carte di credito, in gran parte rubate poche ore prima, a volte anche solo alcune decine di minuti prima, con destrezza, ai danni prevalentemente di cittadini italiani, durante rapporti sessuali a pagamento.
Dal monitoraggio con video-sorveglianza del negozio e dagli approfondimenti investigativi effettuati, anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, a carico della effettiva titolare, i Carabinieri hanno ricostruito come l’associazione criminale, costituita da 10 indagati, aveva organizzato un sistema delittuoso che prevedeva una precisa ripartizione di ruoli:
– le donne che si prostituivano derubavano i “clienti” delle carte di credito, durante o poco prima la consumazione del rapporto sessuale a pagamento, presso un’alcova di fortuna, costituita da un tendone occasionale sulla S.S. Salaria, appena fuori il G.R.A.;
– gli addetti alle ricezione delle carte rubate e alla successiva spendita fraudolenta;
– i titolari delle attività commerciali, assolutamente inseriti nel sodalizio, presso cui venivano utilizzati i POS per le transazioni illecite.
Il giro d’affari del gruppo criminale, monitorato in circa quattro mesi d’indagine e in cui sono stati accertati decine di episodi di furto con lo stesso modus operandi, per un giro di centinaia di migliaia di euro, il cui provento veniva spartito tra i vari indagati, in proporzione ai ruoli ricoperti all’interno dell’organizzazione criminale. Durante le indagini dei Carabinieri della stazione di Roma Piazza Farnese è emerso, inoltre, come gli associati approfittassero del silenzio e della reticenza, per pudore o vergogna, delle vittime a denunciare le effettive situazioni in cui avevano subito il furto del contenuto dei loro portafogli.
Nel corso dell’operazione sono state arrestate 4 persone in flagranza di reato, tre per ricettazione e possesso ingiustificato di carte di credito e una per detenzione di circa 400 g di droga, tra marijuana, hashish e cocaina. Sono stati scoperti gli autori di 16 furti di carte di credito, per un giro d’affari la cui stima è destinata sicuramente ad aumentare per numero di transazioni illecite fatte con carte di credito di proprietari che probabilmente non hanno ancora avuto il coraggio di denunciare.