Continuano i roghi nella Capitale. Nella giornata di ieri, venerdì 1 luglio, alle ore 20 erano stati registrati 84 roghi a Roma e provincia. Le sterpaglie e la coltura prendono fuoco facilmente e l’emergenza siccità nella regione Lazio non aiuta la situazione. A contribuire ovviamente è anche l’innalzamento delle temperature e il vento che non da tregua alle fiamme.
Il fuoco più indomabile si è registrato alle ore 14 a Casetta Mattei, periferia ad Ovest di Roma nella zona di largo Odoardo Tabacchi. La nuvola di fumo nero era visibile in tutta la zona Ovest della Capitale. Nonostante l’intervento di diverse squadre dei pompieri, oltre al D.O.S, ossia il Direttore delle Operazioni di Spegnimento, il rogo è stato difficile da domare. Il loro più grande antagonista è stato il vento che alimentava le fiamme. Questo ha aumentato il rischio che l’incendio si espandesse fino alle abitazioni. Ma fortunatamente il duro lavoro dei vigili è riuscito a spegnerlo in tempo.
Un altro incendio è stato sempre segnalato ieri a Ostia, nell’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Lido di Castel Porziano. Inoltre, sono state coinvolte anche le zone attorno a via Maroi e via Tagliacarne a Colle del Sole.
Un’immagine simbolo di ciò che sta succedendo nella Capitale è la foto di un vigile del fuoco immortalato mentre è “sfinito dopo l’intervento” nel comune di Montelibretti, a circa 30 chilometri a nord-est di Roma, sulle pendici dei Monti Sabini.
“Lo sforzo psicofisico per spegnere un incendio di vegetazione è notevole e in questi giorni le nostre squadre sono messe a dura prova. Grazie sempre a tutti i #vigilidelfuoco per il loro lavoro“. Questo è ciò che si legge proprio sotto la didascalia dell’immagine riportata sugli account ufficiali dei vigili del fuoco.
La situazione dei roghi in Italia aveva già preso un risvolto preoccupante all’inizio di quest’anno 2022. Infatti, questo inverno – a causa dell’aumento delle temperature superiori a 0,55 gradi rispetto alla media della Penisola – era stato molto siccitoso.
Gli incendi nell’ultimo anno sono cresciuti del 148% rispetto alla media storica. L’ONU aveva già previsto questa situazione avvisando tutti i paesi del probabile aumento dei roghi e della loro intensità. L’aumento globale previsto è fino al 14% in più entro il 2030, mentre del 50% entro fine secolo.
Secondo alcune stime fatte da Coldiretti a inizio anno 6 incendi su 10 avevano origini dolose. Dunque, lo stesso presidente dell’azienda Ettore Prandini aveva sottolineato l’importanza di incrementare la vigilanza. “In questo contesto Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del Pnrr per piantare in Italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali“
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