I servizi veterinari della Asl Roma 3 “hanno provveduto a segnalare all’amministrazione comunale la notifica di un caso conclamato di influenza aviaria presso il laghetto di Villa Pamphilj.
L’interdizione dell’area è una disposizione a livello precauzionale e verrà monitorata dai servizi veterinari della Asl e dell’Istituto zooprofilattico creando così una zona attenzionata”. Lo dichiara in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Tutti i servizi veterinari del Lazio sono da giorni in stato di preallerta dovuta ai casi rilevati a Ostia Antica. Non c’è alcuna limitazione per quanto riguarda l’utilizzo alimentare di uova e pollame. La situazione è sotto controllo e continuamente monitorata”, conclude.
Il 29 novembre a seguito di una nota protocollata della Asl Roma 3 indirizzata al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e al minisindaco del municipio competente “siamo stati costretti a chiudere per motivi sanitari la parte est di Villa Pamphilj data la morte di un cigno del laghetto per aviaria. Resterà aperta, per intenderci, la parte bassa verso Nocetta e Aurelia Antica”. Lo scrive in un post su Facebook il presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti. “Siamo assolutamente dispiaciuti per questa notizia – aggiunge -, ma dobbiamo assicurarci che il parco sia sicuro al 100 per cento e che siano fatti tutti i dovuti accertamenti per evitare rischi di diffusione pandemica. Ci scusiamo con tutti voi per il disturbo e capiamo il disagio arrecato. Aggiorneremo giornalmente sulla situazione e comunicheremo tempestivamente la riapertura”.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Roma il 26 novembre aveva infatti comunicato una positività per influenza aviaria nelle specie avicole presenti nel laghetto.
Sono invece cinquanta le galline morte in due giorni per un cluster di aviaria in un allevamento di Ostia Antica. La moria ha fatto scattare l’allerta nel quadrante sud della Capitale. Morti improvvise e sospette che si sono registrate nell’area di via Pianabella tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. L’allevatore ha infatti raccontato a Il messaggero di galline in apparente ottimo stato che improvvisamente si accasciavano in agonia.
L’Iss spiega che “l’influenza aviaria colpisce principalmente gli uccelli, ma diversi ceppi del virus dell’influenza aviaria hanno causato gravi malattie respiratorie e morte negli esseri umani.
L’infezione umana è in genere acquisita da uccelli infetti anche se si è verificata una trasmissione da uomo a uomo“.
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