Roma. E’ giusto allontanare dalla Stazione Termini chi offre cibo ai senza dimora?

La distribuzione di cibo ai senza tetto nei pressi della stazione Termini di Roma è un momento cui ogni sera partecipano, a turno, diverse associazioni di volontariato impegnate sul territorio. Aggregazioni piccole e grandi, parrocchie, gruppi auto-organizzatisi che si avvicendano con ordine e senza sovrapposizioni. Tra queste anche i volontari dell’elemosiniere del Papa (Padre Konrad).

Vietato dare cibo ai senza dimora

Secondo le testimonianze dei volontari – attivi sul campo tutte le sere, con il gelo o con la pioggia – la società “Grandi Stazioni Rail” avrebbe comunicato agli stessi operatori volontari il non gradimento della loro attività nell’area dello scalo ferroviario capitolino. Militari in divisa e vigilantes fermano i volontari dentro la stazione Termini. “Dobbiamo difendere gli spazi commerciali”, così si sarebbero giustificati.

Grandi Stazioni Rail

Grandi Stazioni Rail Spa è la società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che gestisce le 14 principali stazioni ferroviarie italiane, tra cui la stazione Termini di Roma. Il maggiore obiettivo della società è quello di riqualificare e valorizzare le stazioni in gestione.

Mancini: E’ disumano allontanare i volontari

“E’ disumano allontanare i volontari che offrono cibo alle persone senza fissa dimora. Eppure sta accadendo proprio in questi giorni freddi alla Stazione Termini. Per Grandi Stazioni si tratta di un’azione di tutela per salvaguardare le attività commerciali e il decoro del luogo. Motivazioni che non possono fermare la catena di solidarietà che a Roma si prende cura delle persone più fragili.

Non bastano Esercito e vigilantes

Sta facendo bene il Comune di Roma ad interloquire con Grandi Stazioni e con il Prefetto per sostenere il lavoro dei volontari e per trovare degli spazi alternativi in zona Termini. Esercito e vigilantes non sono certo le soluzioni per risolvere il disagio sociale ed abitativo”. Così su Facebook il deputato del Pd, Claudio Mancini. (Com/Red/ Dire)