Roma e i Rifiuti, allo studio il ritorno del “Vuoto a rendere”

“Sarà fatto uno studio sulle opportunità dei rifiuti organici per realizzare impianti di riuso e riciclo di piccole dimensioni in ogni municipio”

Molti dei nostri lettori ricorderanno il vuoto a rendere, esattamente l'opposto del vuoto a perdere. A significare anche la differenza di importanza tra un rifiuto e un altro. Una filosofia semplice ed efficace che induceva chiunque, anche i bambini, a riconoscere il valore delle cose. Noi, bambini, portavamo indietro la bottiglia di aranciata perché ci veniva reso una parte di quello che avevamo pagato per averla. quella bottiglia quindi allora aveva un valore. E ha continuato ad averlo naturalmente, solo che, chissà quando è accaduto e come mai, ad un certo punto abbiamo cominciato a buttare via tutto. 

Abbiamo apprezzato quindi ieri, le parole dell'Assessore all'Ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari, riguardo ai rifiuti, a margine dei lavori della Commissione: "I rifiuti sono risorse. Quando li buttiamo, buttiamo preziose risorse. Quindi ora si parte dalla riduzione della produzione rifiuti. Questo il mio impegno amministrativo. Partiamo da 1 milione e 800mila tonnellate e io spero che su 100 chili ne restino solo 20 da portare a smaltimento. Andrà fatto, a tal fine, uno studio sulle opportunità dei rifiuti organici e andranno realizzati impianti di riuso e riciclo in ogni municipio di piccole dimensioni per valorizzarli. Se riducessimo di 100-150 chili la produzione di rifiuti annua a persona, diminuiremmo di 137 euro a tonnellata il costo di smaltimento. Reintrodurre i rifiuti nel ciclo di produzione crea posti di lavoro. Le politiche le fa la società nel suo complesso e non solo gli amministratori o l'assessore competente". 

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