Regione Lazio pronta a commissariare Roma sui Rifiuti, ultime ore dunque per l’amministrazione capitolina per prendere le dovute decisioni rimaste incompiute da tempo. Tema centrale l’emergenza rifiuti, la gestione inefficiente di questo problema crea irritazioni anche nel Ministero dell’Ambiente e nei Grillini che ormai non sono più convinti di queste risoluzioni. Nessun piano di gestione da parte del Comune e del Sindaco di Roma Virginia Raggi. Ieri mattina con la firma dell’ordinanza provvisoria è stata presa una decisione, il 6 gennaio Colleferro chiuderà e ancora non c’è nessun piano per lo smaltimento rifiuti di Roma. Riportando alla luce il piano per l’emergenza rifiuti, proposto dalla Sindaca durante l’intervista a Radio Radio del 7 ottobre 2018, non emergono molti risultati. In quell’intervista la Raggi proponeva di abbandonare la logica degli “Ato” ovvero l’ottica nell’ambito territoriale ottimale.
“Quando io dico che ci troviamo in un momento di transizione. Si è capito che i rifiuti possono essere portati a nuova vita è fondamentale. Noi dobbiamo iniziare a ragionare con un’ottica di paese e non più in un’ottica di Ato (Ambito territoriale ottimale). Noi abbiamo discariche e inceneritori e questi noi dobbiamo affamarli. Inutile pensare che ogni città debba avere una sua discarica e inceneritore, prima di tutto perché l’Europa dice che non va bene e poi perché, anche volendo per autorizzare e costruire nuovi impianti ci vogliono anni. Nel frattempo, cosa facciamo? Io suggerisco ‘superiamo la logica degli Ato e andiamo a portare i rifiuti negli impianti già esistenti, dando il tempo alle città che devono riconvertirsi di costruire quegli impianti più grandi per compostaggio e per separazione della plastica che poi potranno accogliere rifiuti provenienti da altre città. Iniziamo un rapporto di interscambio sfruttando quello che già abbiamo, mandando a morire discariche e inceneritori'”. Queste le parole della Raggi nell’intervista del 7 ottobre del 2018.
Senza dimenticare poi, che nello stesso periodo era in corso il piano dell’assessora Montanari, la quale proponeva di aumentare la percentuale differenziata al 70% e la costruzione di impianti per il compostaggio. Piano che si è rivelato fallimentare fin da subito. Gli impianti per il compostaggio sono stati costruiti e poi sono scomparsi. In seguito la situazione è precipitata. Raggi immobile nelle decisioni anche a luglio 2019 dopo l’ordinanza firmata che esponeva tutto il carico di azioni per il quale il Comune avrebbe dovuto attivarsi. Dead line per la chiusura della discarica di Colleferro dove vengono smaltiti tutti i rifiuti della Capitale. La sua chiusura lascia la città di Roma senza alternative. Commissariamento in atto quindi per Virginia Raggi, un provvedimento questo che di fatto escluderebbe le decisioni e le attività della Sindaca di Roma sul tema emergenza rifiuti.
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