Medici e infermieri del Pronto Soccorso e del 118 scenderanno in piazza il prossimo 17 novembre a Roma (la sede è in attesa di definizione). Il tentativo è quello di sensibilizzare opinione pubblica e decisori rispetto l’attuale crisi legata alla situazione di disagio lavorativo causato delle carenze strutturali e di organico che si registrano nelle Unità Operative di Medicina d’Urgenza, Pronto Soccorso e 118, in tutta Italia.
Le condizioni di lavoro attuali dei medici e degli infermieri “non consentono loro di avere i giusti e necessari tempi di riposo, di recupero psico-fisico e spazio da dedicare alla loro formazione e agli indispensabili aggiornamenti professionali”. Sono le parole che si leggono nella nota diffusa dalla Simeu, la Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, che rappresenta medici e infermieri che lavorano a causa dell’emergenza territoriale, nei Pronto Soccorso e nelle strutture di Medicina d’Emergenza ospedaliere.
“La specialità – prosegue la nota – è complessa e unica. Abbraccia infatti conoscenze e competenze che appartengono ad altre discipline. Dunque l‘attività non può essere delegata a ‘medici in affitto’, a neolaureati non formati o a cooperative di servizio. Devono essere riviste equipollenze e affinità, garantendo eque prospettive di carriera e una riforma sulla modalità di accesso al Ssn per i giovani professionisti attualmente in Scuola di Specializzazione. Poi le misure di assistenza, le tutele legali e la protezione dagli episodi di aggressione e violenza sul luogo di lavoro. La medicina di Emergenza Urgenza è una specialità che deve essere legittimata nel suo ruolo per le specifiche competenze. A partire dalla denominazione che dovrebbe coincidere con quella della Scuola di Specializzazione, come avviene per le altre specialità mediche”.
Oggi si registra una carenza di circa 4mila medici e 10mila infermieri di Pronto Soccorso e 118. Concorsi andati deserti in tutte le Regioni italiane e abbandono dei professionisti. Il 50% circa delle Borse di Studio della Specialità di Emergenza Urgenza non sono state assegnate nell’anno accademico 2021/22, per disinteresse dei neolaureati. Mentre il 18% di studenti hanno abbandonato l’anno accademico 2020/21.
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