No' alle politiche securitarie per garantire la sicurezza delle donne. L'associazione "Non una di meno" porta in strada decine di manifestanti dopo i ripetuti episodi di violenza nei confronti delle donne. Presso la sede de Il Messaggero, in via del Tritone, le manifestanti rifiutano "la solita riproposizione di politiche securitarie: telecamere, militarizzazione delle strade, "locali sentinella", taxi, lampioni. Noi siamo qui in tante per dire che le strade sicure le fanno le donne che l'attraversano con la solidarietà, il guardarsi a vicenda, l'autodeterminazione e l'autodifesa!".
L'iniziativa in vista della "grande mobilitazione mondiale femminista del 28 settembre". Riecheggiano slogan femministi: "Siamo indisponibili a sessismo e razzismo", dicono le aderenti a "Non una di meno". "Non servono manuali antistupro, taxi dedicati, o lampioni nelle strade, serve più femminismo", aggiungono.
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