Roma. Fidene, intervenuti in un appartamento 4 poliziotti sono stati brutalmente aggrediti
E’ stato necessario l’arrivo di ulteriori rinforzi per contenere la situazione improvvisamente degenerata, due agenti sono finiti in ospedale
“L’ennesimo episodio di aggressione ai danni di poliziotti avvenuto oggi a Roma, dove i colleghi sono stati attaccati in un condominio, è l’ultima conferma del fatto che le forze dell’ordine, sempre più soggette a tentativi di delegittimazione e criminalizzazione, siano i veri bersagli nel mirino dei delinquenti abituali ma anche dei tanti che sono animati dal più totale spregio delle regole e delle istituzioni certi di riuscire a farla franca.
Mentre c’è chi addita gli operatori in divisa come razzisti e violenti, la verità rimane che loro lavorano senza sosta per la sicurezza, pagandone le spese sulla propria pelle e, spesso, senza potersi difendere”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo che oggi a Roma, nel quartiere Fidene, quattro poliziotti sono intervenuti per sedare una lite violenta in un appartamento e sono stati aggrediti fisicamente da altri inquilini del condominio. E’ stato necessario l’arrivo di ulteriori rinforzi per contenere la situazione improvvisamente degenerata, conclusasi con due uomini e una donna accompagnati al commissariato di zona e due agenti finiti in ospedale, uno con una lieve frattura al cranio e 20 giorni di prognosi.
“Mentre ci si perde in inutili e squallide polemiche tutte a sfondo politico sui poliziotti – aggiunge il Segretario Fsp di Roma, Massimo Nisida -, noi continuiamo a contare i feriti che escono dall’ospedale e tornano a mettere salute, serenità, e vita privata e professionale in gioco per assolvere al proprio dovere. E’ ora di rimettere le cose nella giusta prospettiva e capire che i Servitori dello Stato meritano tutela, con provvedimenti seri, e soprattutto rispetto.
La politica deve intervenire subito: derogare ai benefici di legge per chi aggredisce le Forze dell’Ordine deve essere una priorità. Servono misure specifiche che garantiscano che chi attacca gli uomini e le donne in divisa sconti la giusta pena, senza nessun tipo di misura alternativa alla detenzione in carcere. Le Forze dell’Ordine italiane sono fra le migliori al mondo per professionalità, ma senza gli strumenti giuridici adeguati e la certezza della pena non possiamo proteggere né noi stessi né i cittadini”