Roma. Funerali Leonardo Lamma, una folla commossa per l’ultimo saluto al 19enne
Amici, parenti e compagni di scuola hanno dato l’estremo saluto a Leonardo Lamma
Amici, parenti e compagni di scuola si sono uniti in un abbraccio collettivo per l’ultimo saluto a Leonardo Lamma, il ragazzo di 19 anni morto per un incidente stradale su Corso Francia. Ai funerali, che si sono tenuti oggi nella chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, la frase che risuona fra la folla è sempre la stessa: “È stata una tragedia”.
Cercasi testimoni
Una tragedia su cui Stefano e Paola, i genitori di Leonardo, vogliono fare chiarezza e anche per questo hanno fatto un appello per cercare dei testimoni presenti quel pomeriggio di corso Francia. Secondo le prime ricostruzioni il ragazzo avrebbe perso il controllo della moto per poi impattare contro il guardrail che divide le carreggiate.
Omicidio stradale contro ignoti
I genitori imputano la perdita di controllo del mezzo alla mancata manutenzione del manto stradale che proprio la notte dell’incidente è stato “rattoppato“. La Procura di Roma ha disposto una consulenza tecnica per ricostruire la dinamica dell’incidente e per capire in che stato fosse il manto stradale giovedì 7 aprile. I magistrati hanno avviato un procedimento per omicidio stradale, al momento contro ignoti.
I genitori: chi sa parli, ci serve la verità per Matteo
“Voglio la verità per Matteo. L’appello che rivolgo a tutti è che se qualcuno ha visto o sentito qualcosa vada dalle forze dell’ordine a riferire. Ci serve la verità per Matteo“. A parlare è Simona, la mamma di Matteo, il ragazzo che a Roma alle 1.22 di sabato 9 aprile è stato ritrovato da alcuni passanti su viale Sacco e Vanzetti senza sensi con il naso rotto e diverse ferite alla testa.
Il ragazzo è stato poi trasportato al Policlinico Umberto I dove ancora è ricoverato in prognosi riservata. Sono in tanti a chiedersi “come sia possibile ridurre in quel modo un ragazzo, come sia possibile essere lasciati soli dalle Istituzioni – ha continuato – In questo tratto di strada non c’è una telecamera, non c’è un controllo, non ci sono lampioni, non c’è niente.
“Matteo, un ragazzo buono, pronto ad aiutare chi è in difficoltà”
Non è possibile che uno debba avere paura a uscire di casa. In più non essendoci le telecamere e non essendoci un controllo da parte delle Istituzioni qua siamo allo sbando. Il terzo mondo non sta come noi”. Matteo “è un ragazzo buono che non ha mai cercato discussioni, i miei figli hanno sempre imparato a rifiutare la violenza”.
“I miei figli sono i figli che tutti i genitori vorrebbero avere e gli amici che tutti vorrebbero avere perché sempre pronti ad aiutare chiunque sia in difficoltà”, ha sostenuto la madre di Matteo. E quando le viene chiesto se si è fatta un’idea sul perché ancora nessuno abbia parlato, Simona risponde senza mezzi termini: “Perché la gente si fa gli affari suoi”. (Edr/ Dire)