Roma,Galleria La Nuvola mostra della pittrice Patrizia Castaldi
Un percorso, presentato dopo alcuni anni di assenza dell’artista dagli spazi espositivi, che mette in evidenza uno stile astratto inequivocabile legato ai volumi geometrici
E’ il calore sprigionato dai materiali lavorati che ha portato l’artista Patrizia Castaldi, pittrice e scultrice in attività da molti anni, a recuperare antiche tradizioni, come quelle delle tribu Bakota e a costruire interessantissime opere scultoree che, a partire da mercoledì 24 maggio, saranno in mostra alla Galleria La Nuvola di Roma.
Un percorso, presentato dopo alcuni anni di assenza dell’artista dagli spazi espositivi, che mette in evidenza uno stile astratto inequivocabile legato ai volumi geometrici e che si esprime in una costante ricerca di forme quasi elementari ma essenziali. Il titolo dell’esposizione, “Mondi diversi”, rappresenta le interazioni culturali e le interpolazioni con diverse tipologie di materia che la Castaldi tratta con leggerezza e semplicità: dal legno al ferro, dal rame all’ottone, lega flessibile ed estremamente duttile che assume forme sinuose e sensuali, nel suo colore giallo-oro, aperte a molteplici interpretazioni sensoriali. Una lavorazione che esprime sicuramente un’anima, percepibile, nelle sue forme, anche nel tempo, nonostante i cambiamenti di colore causati dall’ossidazione.
Le opere realizzate – di cui in mostra ne saranno visibili circa una ventina – legano materie ed elementi diversi per costruire un ordine cosmico, in un’assoluta armonia di proporzioni e calibrata misura compositiva. Un cammino parallelo di occhio e mente in cui la struttura logica e matematica che caratterizza l’espressività dell’artista gioca in equilibro tra il primo piano e il fondo, tra la facciata della prima percezione e lo sguardo allungato della tridimensionalità.
Sfera, cubo, triangolo, quadrato, rettangolo, linea retta ed ovale sono gli archetipi formali da cui parte la creatività del movimento, evidenziato da una materia plasmata dal tatto felice e da una coscienza curiosa in continua evoluzione, specialmente nelle relazioni spaziali.
L’uso multiplo del rame, elemento onnipresente e spesso integrato al legno (entrambi simboli di fertilità gioia e fortuna), si frammenta dalle tessere metalliche del micromosaico a lastre di fondo su cui edificare un’immagine incorporea, sempre e costantemente sotto l’analisi del suo impatto con la luce. Questa scelta di materiale è stata spesso definita dalla critica come una metafora, un’aspirazione a ricongiungersi con una dimensione superiore anticamente perduta, nella quale l’artista ricerca la purezza retrocedendo agli albori dell’arte preclassica.
Il risultato, tra un’opera scultorea e l’altra è la sensazione di leggerezza, della forma e del colore emanata da una fervida ispirazione vitale nella quale la luminosità si riflette sull’eleganza, la curiosità sull’equivocità (ogni pezzo è diverso e nessuno è interpretabile alla stessa maniera), l’esperienza sulla fruizione, alla conquista di un dialogo con il suo interlocutore, umano o materico che sia… L’esposizione sarà in programma fino al 15 giugno. L’ingresso è libero a tutti
Per maggiori informazioni: +39 06 36005158 – info@gallerialanuvola.it Sito web ufficiale dell’artista: http://www.patriziacastaldi.it/ Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
Galleria La Nuvola Via Margutta 51/a, 00187 Roma https://www.gallerialanuvola.it/
PATRIZIA CASTALDI
Romana di origine, si forma presso l'Accademia d'"Arte e Costume di Roma" ed entra presto nel mondo cinematografico in qualità di costumista, collaborando a diversi film. Tra questi vi sono "Il Cappotto di Astrakan" e "Mogliamante", esempi in cui esprime al meglio il suo stile e la sua eleganza nella creazione di costumi raffinati e complessi, per attori esigenti e perfezionisti come Marcello Mastroianni e Carole Bouquet.
Personalità irrequieta e complessa, Patrizia Castaldi nel momento di maggior successo lascia il Cinema e mette la sua immaginazione creativa dapprima nel disegno e nella produzione di bijoux e, quasi contemporaneamente, nella pittura. Già dalle sue prime opere, mistero e presentimento l'accompagnano; come se un rettangolo, una linea, o una superficie tormentata, nascondessero un segreto. In ogni quadro tutto quello che occupa uno spazio e possiede un volume, libera l'immaginazione secondo una prospettiva a cui il bianco fa da luminoso contrappunto. Un linguaggio plastico, indubbiamente personale e di una essenzialità obiettiva e perfetta.
La concezione dello spazio, attraverso forme e materiali d'un simbolismo astratto, è il risultato di un lungo e minuzioso lavoro che ricorda il "precisionismo" americano anni '20, e un po' anche il cubismo di Duchamp e Picabia. Purezza e rigore si fondono a tal punto, nel perfetto equilibrio delle sue composizioni pittoriche da dare, a chi le guarda, una sensazione di assoluta armonia.
Nasce così un doppio percorso tra pittura e scultura: è in quest’ultimo campo che le opere man mano create seguono una struttura plastica improntata alla più fantasiosa semplicità.
Come nella pittura, la Castaldi non tralascia mai la sua linea geometrica, sì da renderla austera e, ad un tempo, leggera e piena di vita.
C'è una costante manipolazione dei materiali, dove l'artista gioca tra "legno, rame, gesso, polistirolo, resina e cemento", combinandoli in perfetta armonia. A volte sfiora il gusto di certa cultura dell'arte "bakota": infatti inserisce il rame nel legno in modo naturale e quasi primitivo, concedendo alle sue opere un fascino che profuma di antico.
Con la scultura, Patrizia Castaldi apre un discorso che, come è stato per la pittura, porta un vento di novità assoluta, destinato a nuovi e sicuri successi.