L'affaccio del Gianicolo offre una vista maestosa sulla capitale, un panorama romantico per gli innamorati, un orizzonte mozzafiato per i turisti, un patrimonio storico e anche interiore legato a ricordi di bambini, per chi è vissuto a Roma. Il monumento del condottiero Garibaldi troneggia fiero nel punto più alto del colle, da cui si vedono la Farnesina, Castel Sant'Angelo, una parte del Pincio, Piazza Montecitorio, Trinità dei Monti…luoghi antichi dove trionfa il sacro, la forza imperiale, la storia romana e i palazzi del potere e della giustizia.
Se non fosse per degli incolti arbusti, alberi secchi e malandati senza cura, delle insidiose alte siepi che campeggiano indisturbate impedendo a romani, turisti, passanti, di godere dell'immensa vastità che si apre ai loro occhi. L'invito è dunque quello di operare uno sfrondamento di queste erbe mal ridotte per tornare a vedere finalmente ciò che l'ottavo colle, offre alla bellezza. Alberi da sfoltire che inoltre sarebbero anche più sani se ridimensionati, in quanto crescono nel tessuto urbano e condizionati da smog e asfalto.
Purtroppo non siamo tutti Leopardi e grandi poeti, perciò si chiede alla Sindaca Raggi di tagliare quella siepe che a molti non fa intuire l'infinito, "che il guardo esclude".
La vista "interrotta" dagli alberi
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