TANTE RICHIESTE E POCHI GIUDICI Ogni anno restano fuori almeno seimila procedimenti penali. Questi i numeri choch del caos giustizia che regna sovrano nella capitale. Come riporta l'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", infatti, a fronte delle circa ventimila richieste di giudizio che vengono dalla Procura, in realtà i giudici non sono in grado di celebrarne più di dodicimila.
UN SISTEMA SATURO La mancanza di personale e l'eccessivo numero dei procedimenti ha fatto, dunque, esplodere il sistema giudiziario. Per rimediare ad una situazione ormai diventata surreale e intollerabile, il presidente del Tribunale di Roma, con l'approvazione del Consiglio superiore della magistratura, ha adottato una decisione drastica.
PRIORITA' AI REATI PIU' GRAVI Sono stati stabiliti dei criteri di priorità per la trattazione dei processi davanti al giudice monocratico (che tratta solitamente reati con pena massima fino a dieci anni di carcere). Priorità quindi ai procedimenti davanti ai collegi di tre magistrati che trattano reati più gravi e una forte selezioni dei reati che hanno una minore offensività
NESSUNA SORPRESA Tra i processi "sospesi" troviamo le frodi in commercio, minacce, danneggiamenti e deturpamenti di cose altrui. Della serie meglio pochi ma buoni. D'altronde, in attesa di una vera riforma della giustizia, si continuano a tagliare personale e tribunali. Il caos odierno non è certo una sopresa.
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