Un’altra protesta, dopo quella di quattro giorni fa, sempre sul Grande Raccordo Anulare (Roma). Anche questa volta organizzata dagli ambientalisti non violenti di Ultima Generazione (qui per vedere chi sono). Questa mattina un gruppo di attivisti ha bloccato il traffico su uno degli snodi principali della viabilità romana e della provincia. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della crisi ambientale e denunciare la grave disattenzione da parte della classe politica.
La schiera di dimostranti di tutte le età sono stati dapprima spostati di peso dalla polizia. Poi gli agenti li hanno condotti in caserma tra le urla e le proteste degli automobilisti innervositi, per usare un eufemismo.
Il blitz è scattato poco prima delle otto dopo l’uscita Tivoli sulla carreggiata interna. Una decina di persone hanno bloccato il traffico per circa 20 minuti, il tempo dell’arrivo di alcune pattuglie della polizia stradale di Settebagni e un aliquota del reparto mobile, che hanno messo in sicurezza l’area.
I membri del movimento Ultima Generazione manifestano contro l’ipotesi della riapertura delle centrale a carbone, contro il piano delle trivellazioni per l’estrazione del gas naturale e lo sblocco dell’iter per la realizzazione di impianti per energia rinnovabile.
“Facciamo azioni di disobbedienza civile nonviolenta per chiedere azioni urgenti e concrete contro il collasso ecoclimatico” scrivono sul loro sito. “Ultima Generazione è una campagna italiana di disobbedienza civile nata nel 2021 all’interno del movimento Extinction Rebellion e ora indipendente. Siamo semplici cittadine e cittadini, proprio come te, preoccupati per il proprio futuro e per quello di chi verrà dopo di noi. Eh sì, perché le scelte che l’umanità (non) sta prendendo ora delineeranno un futuro dal quale non sarà possibile tornare indietro. Siamo l’Ultima Generazione in grado di fare qualcosa”. Ecco cosa chiedono:
“1. interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale
2. di procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente, e a creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili
Durante il nostro incontro pubblico, il ministro Cingolani ha affermato che il target di decarbonizzazione concordato a livello internazionale è insufficiente. Questa risposta dovrebbe essere sufficiente per correre ai ripari e prendersi a fondo le proprie responsabilità nell’ azzerare le emissioni italiane entro il 2030.
Lo stesso ministro Cingolani nel 2021 aveva promesso di arrivare entro il 2030 a produrre il 72% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili: questo richiederebbe l’installazione di almeno 8 GW di rinnovabili all’anno, ma l’anno scorso ne sono state installate un decimo e non ci sono segni di accelerazione”.
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