I cittadini romani saranno chiamati al voto il 26 e 27 maggio per eleggere il nuovo sindaco di Roma.
Nessun dubbio per il candidato del centro-destra: in assenza di primarie, richieste a gran voce dal sindaco uscente, il candidato alla guida di Roma è ancora Gianni Alemanno.
Per quanto riguarda il centro-sinistra, la situazione è più complicata.
Sarebbero dovuti essere 8 i candidati alle primarie, 5 del Pd, 2 di Sel e 1 del Psi.
Tra i candidati provenienti dal Pd, due sono i nomi più accreditati: Ignazio Marino, già senatore Pd e vicino all’ala sinistra del partito, e David Sassoli, giornalista di Rai1 ed europarlamentare. C’è poi il dalemiano Umberto Marroni, che però si dichiara pronto a fare un passo indietro, e infine Paolo Gentiloni e Patrizia Prestipino, appartenenti all’ala renziana del Pd.
Lo schieramento vendoliano aveva proposto due nomi: Luigi Nieri e Gemma Azuni.
Scelta azzardata per un partito che si dichiara per metà pronto a sostenere il candidato Ignazio Marino.
È stato infatti lo stesso Nichi Vendola, leader di Sel, a richiedere una semplificazione del quadro politico: “cinque anni fa la vittoria di Alemanno arrivò a sorpresa e mostrò l'inconsistenza del progetto di centrosinistra di allora. Oggi come ieri, le elezioni a Roma sono decisive sia per il futuro di una città abbandonata dal suo sindaco uscente, sia per un centrosinistra che deve dimostrare, in ogni sede, di essere l'unica forza in grado di governare con competenza, responsabilità e libertà da condizionamenti di gruppi di interesse economico”, queste le parole di Nichi Vendola, immediatamente accolte da Luigi Nieri che si è tirato indietro.
Sul suo sito ufficiale, il vendoliano dichiara infatti che “le preoccupazioni espresse da Vendola sono le stesse mie. Siamo nel pieno di una competizione che assume una straordinaria importanza non solo cittadina ma nazionale. Oggi siamo di fronte a uno snodo fondamentale: lasciare Roma nel pantano in cui si trova o cercare le soluzioni migliori per portarla fuori dal guado. E il modo migliore per farlo è, prima di tutto, individuare le ricette e le proposte per il rilancio di Roma e il candidato che può riuscire a raggiungere questo importante obiettivo. Anche io, questa mattina, ho ascoltato con attenzione Ignazio Marino e ho rilevato che molte delle sue proposte coincidono con le mie. Penso che c’è bisogno di sintesi e di chiarezza. Sono felice di poter dare un contributo concreto per il bene di Roma. E’ proprio l’amore per Roma che mi ha spinto ad accettare la sfida per il Campidoglio. Penso, dunque, che laddove vi sia un’ampia convergenza di vedute sia doveroso lavorare per una semplificazione. Raccolgo, dunque, l’invito di Nichi Vendola e sono pronto a continuare a lavorare per la stessa idea di Roma, ma da un’altra posizione, ossia non più come candidato alle primarie ma come parte di una squadra. Come ho già detto, l’interesse generale viene prima delle ambizioni e delle aspettative personali. Questo vuole essere un contributo per dare forza al centrosinistra”.
Non torna sui suoi passi, invece, Gemma Azuni: “Io vado avanti – ha affermato – perché sono di Sel e rimarrò in Sel perché è il mio partito”.
Nessun ripensamento invece per il socialista Mattia Di Tommaso.
La rosa dei nomi dei papabili sindaci della Capitale, tuttavia, non è conclusa: sono altri 2 i candidati appoggiati da liste civiche che parteciperanno alla competizione elettorale: Umberto Croppi, ex assessore alla cultura e Sandro Medici, che correrà a sindaco con la lista ‘Repubblica romana’.
Ha invece rinunciato alla candidatura Alessandro Bianchi, ex ministro ai Trasporti durante il secondo governo Prodi, che ha dichiarato che “anche in occasione dell’elezione del sindaco, per il Pd non è più tempo di equilibrismi, è tempo di capire che a Roma serve un sindaco, non un capo corrente”, o il rischio della sconfitta potrebbe palesarsi per il centro-sinistra.
Sulla stessa linea di Bianchi, anche l’imprenditore Alfio Marchini, che spiega che non parteciperà più alle primarie “perché il mio obiettivo è vincere la sfida del 26 e 27 maggio per Roma; se avessi voluto fare apparentamenti, cordate o accordi di potere, lo avrei fatto prima. Sono e sarò sempre e solo interessato a portare Roma fuori da questa crisi, e sono convinto che noi del movimento siamo gli unici in grado di poterlo fare. Gli unici a garantire una rottura con il passato garantendo un governo serio, solido, innovativo ed efficace per Roma”.
Le primarie per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centro-sinistra si terranno il 7 aprile.
Intanto sono già state divulgate le regole per la campagna elettorale, che si svolgerà nei giorni compresi tra il 20 marzo e il 6 aprile: no a pubblicità sui mezzi pubblici e inserzioni su testate giornalistiche.
A votare saranno ammessi tutti quelli che si dichiarano elettori di centro-sinistra, così come era avvenuto in occasione delle primarie che si sono svolte per scegliere il candidato premier in vista delle elezioni politiche scorse.
I PROGRAMMI ELETTORALI – Dopo aver definito le candidature, giungono i programmi.
David Sassoli, ha proposto la chiusura dell’anello ferroviario, lo stop alla cementificazione e un incremento delle piste ciclabili, e il registro delle unioni civili. In caso di vittoria le auto blu saranno date in dotazione ai servizi sociali e alla Sovrintendenza archeologica, e gli stipendi saranno adeguati a quelli dei presidi dei licei italiani.
Secondo il giornalista di Rai 1, “il candidato del centrosinistra deve avere le caratteristiche per aprire un fronte civico largo, altrimenti in battaglia saremo deboli”.
Umberto Marroni, neodeputato e capogruppo al Consiglio comunale del Pd, ha proposto l’abbassamento dell’Imu, il completamento della linea C fino a piazzale Clodio, aumento delle piste ciclabile e pedonalizzazione del Colosseo, nuove linee tranviarie, un polo dei Teatri nell’area dell’ex Miralanza, potenziamento delle biblioteche comunali.
Patrizia Prestipino ha presentato la sua campagna Adesso Roma nel gazebo di via Cola di Rienzo. Quattro i punti fondamentali del suo programma: tagliare la spesa attraverso l’eliminazione delle auto blu e dei rimborsi immotivati; operare nell’ottica della trasparenza, pubblicando online documenti consultabili dai cittadini, comprese le qualificazioni per le gare di appalto; riqualificazione dell’ambiente, incentivando soprattutto il trasporto pubblico e incentivando il bike saring; riqualificazione della cultura: “servono nuovi indicatori per leggere lo stato di salute della nostra città. Il Pil non basta”, così la candidata alle primarie Prestipino, che vuole introdurre come nuovo parametro la ‘pubblica felicità’.
Ignazio Marino, vuole una gestione trasparente, che renda più facile e soddisfacente la vita delle persone; propone una città che sappia essere internazionale, che sappia anche valorizzare le donne. “Sogno una città accogliente, capace di far sentire tutti protetti, cittadini, turisti, pellegrini e studenti; una città disponibile a rilanciare la solidarietà”, ha dichiarato Marino. Per realizzare questa Roma “servono ambizione internazionale, dedizione, cura, integrità morale; servono impegno, entusiasmo e determinazione”. Questo il manifesto programmatico del senatore del Pd, in cui si legge ancora che tutti gli incarichi amministrativi saranno affidati solo a chi mostra di meritarlo per le sue capacità e in base al suo curriculum. Meritocrazia e competenza, dunque, le parole d’ordine.
Sandro Medici, candidato con ‘Repubblica romana’, si propone il candidato della riappropriazione della funzione pubblica: fuori dalla pubblica amministrazione tutti gli interessi privati. L’altra proposta che giunge da Medici è quella della gratuità dei mezzi pubblici. “Basta con le metropolitane – ha aggiunto – che a Roma non si possono fare e, tra l’altro, sono fonte di corruzione”.
Incisive le parole di Paolo Gentiloni: trasparenza, no agli sprechi, meritocrazia, riqualificazione delle periferie, cura del ferro per trasporti pubblici, anagrafe dei poveri, rilancio delle aree verdi, spese dimezzate per staff, consulenti, dirigenti esterni e gabinetto.
Gemma Azuni, Sel, presenterà martedì il suo programma.
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