Roma, i Carabinieri scoprono 21 furbetti del Reddito di Cittadinanza ed Emergenza

La truffa coinvolge 10 diversi nuclei familiari, all’interno dei quali i beneficiari avrebbero presentato documentazione falsa o incompleta per ottenere i due sussidi statali

Carabinieri scoprono 21 furbetti del Reddito di Cittadinanza

I Carabinieri scoprono 21 furbetti del RDC

I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nell’ambito di una serie di controlli approfonditi sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza e del Reddito di Emergenza, hanno denunciato 21 persone per truffa aggravata ai danni dello Stato. L’indagine, portata avanti dal Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante, ha portato alla luce un sistema di dichiarazioni mendaci e omissioni che ha consentito ai soggetti coinvolti di percepire indebitamente un totale di circa 200.000 euro.

Un’indagine capillare per stanare le irregolarità

L’operazione condotta dai Carabinieri rientra in una più ampia campagna di controlli mirati alla verifica del possesso dei requisiti per l’accesso ai sussidi economici. In particolare, le forze dell’ordine hanno lavorato in stretta collaborazione con l‘anagrafe, la Banca Dati della Motorizzazione Civile e l‘INPS, per incrociare i dati forniti dai richiedenti con le informazioni ufficiali.

Questa metodologia investigativa ha permesso di individuare in tempi rapidi i nuclei familiari che, grazie a dichiarazioni false o incomplete, continuavano a percepire i sostegni economici statali senza averne diritto.

Le accuse

L’accusa rivolta ai 21 soggetti coinvolti è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, un reato che si configura quando si ottengono indebitamente fondi pubblici mediante falsificazioni o omissioni. In questo caso, le persone denunciate avrebbero alterato la realtà dei fatti omettendo informazioni cruciali per l’erogazione del Reddito di Cittadinanza e del Reddito di Emergenza.

Secondo quanto emerso dalle indagini, alcuni dei denunciati avrebbero omesso di dichiarare le proprie pendenze giudiziarie, tra cui misure precautelari o cautelari come gli arresti domiciliari, e condanne penali ricevute negli ultimi dieci anni. Questi dettagli, se comunicati, avrebbero escluso automaticamente tali soggetti dalla possibilità di accedere ai benefici.

Un sistema di frode ben articolato

La truffa scoperta dai Carabinieri coinvolge 10 diversi nuclei familiari, all’interno dei quali i beneficiari avrebbero presentato documentazione falsa o incompleta per ottenere i due sussidi statali. In alcuni casi, i soggetti coinvolti hanno omesso di comunicare variazioni nella loro situazione economica e patrimoniale, che li avrebbe resi non più idonei a ricevere il Reddito di Cittadinanza o quello di Emergenza.

Il Reddito di Cittadinanza è una misura introdotta per sostenere economicamente i cittadini in difficoltà, con l’obiettivo di reinserirli nel mercato del lavoro. Il Reddito di Emergenza, invece, è stato concepito come un aiuto temporaneo per le famiglie in difficoltà economica a causa della pandemia da COVID-19. Entrambi i sussidi sono concessi sulla base di requisiti specifici, che includono limiti di reddito, patrimonio e condizione familiare.

Dichiarare il falso, dunque, non solo costituisce un illecito, ma rappresenta anche un danno economico per lo Stato e un’ingiustizia nei confronti di chi effettivamente ha diritto a questi aiuti.

L’impatto economico della truffa

Le verifiche hanno portato alla luce che, in assenza dei requisiti di Legge, i 21 indagati avrebbero percepito indebitamente una somma complessiva di circa 200.000 euro. Questo importo, che rappresenta un danno per le casse pubbliche, è stato accumulato in un periodo in cui i soggetti coinvolti hanno continuato a ricevere i sussidi pur non essendo più eleggibili.

Un monito per il futuro

L’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Roma Piazza Dante è solo l’ultimo esempio di una serie di controlli attuati per garantire che i fondi pubblici destinati alle fasce più deboli siano gestiti correttamente. Le indagini proseguiranno con l’obiettivo di individuare ulteriori irregolarità e di sanzionare chi tenta di sfruttare i sussidi pubblici in modo fraudolento.

L’operazione vuole essere un monito per tutti coloro che cercano di approfittare delle misure di sostegno economico senza rispettarne i requisiti: lo Stato, grazie al lavoro sinergico delle forze dell’ordine e degli enti preposti, è sempre più attento a individuare e contrastare i fenomeni di frode.

Le conseguenze legali

Le persone denunciate dovranno ora rispondere delle accuse mosse a loro carico. La truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche è un reato che può comportare conseguenze penali serie, tra cui la reclusione. Inoltre, gli indagati saranno chiamati a restituire integralmente le somme percepite indebitamente.