Roma, “I latitanti sono loro”, mostra personale di Filippo Riniolo
Parlare di terrorismo utilizzando i linguaggi dell’arte e della poesia. È questa la sfida lanciata dalla mostra “I latitanti sono loro”
FILIPPO RINIOLO, NOTA BIOGRAFICA
Filippo Riniolo (www.filipporiniolo.it) nasce a Milano nel 1986. Vive e lavora a Roma, dove si è laureato nel 2011 all’Accademia di Belle Arti con una tesi sull’impatto della finanziarizzazione nel sistema dell’arte contemporanea. La sua ricerca spazia tra temi poetici, politici, sociali, storici e d’attualità. Tra i campi di interesse ci sono il rapporto fra corpo e potere, queer studies, gender studies e post-colonial studies. Fra i suoi strumenti di ricerca troviamo la fotografia, l’installazione, la performance, il suono e il video. Numerose le mostre personali, tra le quali “A jouful sens at work” per il Salone del mobile di Milano nel 2016, “Invisible hand” presso MauMau Gallery di Istanbul, conclusione di una residenza d’artista nel 2015, “La sua presenza” a Sponge Arteconteporanea (Pergola) curata da Fabrizio Pizzuto nel 2014, “LifeLong learning” al Museo CIAC di Genazzano, curata nel 2012 da Claudio Libero Pisano. Fra le mostre collettive, nel 2017 “Critic London” alla London South Bank University e “Fabbrica 0” al Teatro India di Roma; nel 2016 “PerFourMance” al Kunsthalle Eurocenter di Merano e “Dynamo Camp” a San Marcello Pistoiese; nel 2015 “Future Rhythms, Jump into the Unknown”, evento collaterale della 56° Biennale di Venezia, “Siderare“ alla Fondazione Volume! di Roma; nel 2014 “Ginnastica della visione” alla Bienal del Fin del Mundo (Mar del Plata, Argentina), “BIO50 }Hotel” alla 24° Biennale del Design (Ljubljana, Slovenia) e il festival “Seminaria sogni in terra” (Maranola); nel 2013 “Azione! seconda” a The Others Art Fair (Torino) e “Così vanno le cose” ad ArtVerona (Verona); nel 2012 “INTELLèGO” al Museo Bilotti (Roma), “Open#4” al SaleDock (Venezia) e Premio Roma Centro Storico (Roma).