Cronaca

Roma, il Giardino di piazza Puricelli intitolato alle vittime di via di Vigna Jacobini al Portuense

Il crollo del palazzo di Via di Vigna Jacobini 65 a Roma avvenne la notte del 16 dicembre 1998. Nella tragedia perirono 27 delle 38 persone residenti nello stabile.

Il disastro di via di Vigna Jacobini al Portuense

Il disastro di via di Vigna Jacobini

Alle 3:06 il palazzo crollò improvvisamente senza dare segni premonitori lasciando a terra ammassi di macerie. I soccorritori, allertati dai residenti nelle vicinanze, giunsero sul posto dopo circa mezz’ora dal disastro. Fin da subito si venne a sapere che sotto le macerie erano presenti quasi 30 persone e tra queste anche dei bambini, per cui non vennero usate le scavatrici.

Al termine delle operazioni di salvataggio furono estratti dalle macerie solo 2 superstiti in gravi condizioni di salute, mentre le vittime furono 27.

Le indagini

Il procedimento penale ha accertato che il crollo dell’edificio fu causato da errori progettuali e dalla scarsa qualità ed estrema disomogeneità del calcestruzzo.

Si è inoltre proceduto nei confronti del responsabile della tipografia, che era installata nel piano seminterrato, in ragione dei possibili effetti prodotti dai macchinari sull’ambiente circostante.

Dopo due annullamenti della Corte di Cassazione, il procedimento penale si è concluso nel 2019 con sentenza di assoluzione dell’unico imputato perché il fatto non sussiste. È stato quindi riconosciuto che l’attività tipografica non ebbe alcun effetto nocivo sulla struttura dell’edificio.

Intitolazione del giardino di piazza Pietro Puricelli alle vittime del crollo

“Oggi ho presieduto una riunione della Commissione consultiva di toponomastica nel corso della quale è stato deciso di intitolare il giardino che si trova a piazza Pietro Puricelli, al Portuense, alle Vittime di via di Vigna Jacobini, dove una palazzina crollò nella notte del 16 dicembre 1998 provocando la morte di 27 persone.

“Una delle ferite più dolorose di Roma degli ultimi anni”

Manteniamo così la promessa fatta venerdì scorso dal sindaco Roberto Gualtieri e dal presidente del Municipio XI, Gianluca Lanzi, alle associazioni dei parenti delle vittime durante una visita nel quartiere. Perché Roma non può e non vuole dimenticare una delle sue ferite più dolorose degli anni recenti”.

Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Redazione

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