Trasformato in cenere per errore. Contro la sua volontà. È accaduto a un uomo che in vita aveva espresso la volontà di essere sepolto, ma… una volta deceduto, per un incredibile scambio di bara, è finito nell’inceneritore. Un errore di distrazione imperdonabile che gli addetti avrebbero giustificato col fatto che i defunti avevano lo stesso nome di battesimo. Il fatto, riportato da Il Corriere della Sera, è avvenuto in data 21 aprile del 2016 al cimitero di Prima Porta. A peggiorare la vicenda c’è il fatto che la moglie dell’ignaro protagonista di questa triste storia, morto a 90 anni, ancora oggi non sa che il corpo del proprio marito, amato per più di 50 anni, è stato distrutto irreparabilmente: nessuno in famiglia ha infatti avuto il coraggio di aggiornarla a proposito di questo macabro errore. I familiari del caro estinto hanno citato in giudizio l’AMA, la municipalizzata romana i cui addetti hanno dato luogo al grossolano equivoco, che ora rischia di pagare la “svista” con un conto salatissimo: è di 100.000 euro, infatti, il prezzo del risarcimento quantificato dalla famiglia. A ottobre 2018 si svolgerà la prima udienza del processo davanti al Tribunale Civile.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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