Roma, in corso sgombero campo rom La Monachina: persone accolte dai servizi sociali
Quando finirà davvero la segregazione e l’esclusione di queste persone, un vero e proprio apartheid alla luce del sole?
“Hanno preso avvio questa mattina le operazioni per liberare il campo nomadi ‘La Monachina’, in zona Casal Lumbroso a Roma. Gli agenti della Polizia locale del Gruppo XIII Aurelio, insieme al Gssu-Gruppo Sicurezza Sociale Urbana e all’Unità Spe-Sicurezza Pubblica ed Emergenziale stanno provvedendo con l’identificazione e l’allontanamento di coloro ancora presenti all’interno dell’area. Poco più di una decina le persone trovate all’interno dei moduli, che progressivamente vengono accolte dal personale dei servizi sociali per l’avvio delle procedure previste per l’assistenza alloggiativa”. Così in una nota la Polizia locale di Roma Capitale.
“Abbiamo chiuso anche il campo rom La Monachina. Ulteriore importante obiettivo raggiunto nel percorso di superamento e chiusura campi rom presenti a Roma. Mettiamo fine a sistema che favorisce ghettizzazione, che fa spendere milioni di euro ogni anno e che crea disagi per i cittadini“. Lo scrive su twitter il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
Campi rom e senza tetto, i dati del Viminale del 2019
Secondo il Viminale (2019) sono 338 gli accampamenti abusivi nel territorio di Roma e 2.000 le persone che si aggirano per la strade senza identità. Si arriva a 2.606 di cui 1266 minori considerando le presenze nei sei villaggi attrezzati, 924 di cui 339 minori nei dieci accampamenti nomadi definiti villaggi tollerati secondo gli ultimi dai del Viminale del 2019.
Il Viminale, secondo quanto riportato da Il Messaggero, analizzava anche i dati sui villaggi attrezzati: “a Lombroso 181 le persone presenti di cui 82 minori, a Castel Romano 542 (282 minori) e a La Barbuta 425 (230) dove in questi giorni sono ripresi incessantemente i roghi soprattutto dei moduli abitativi. A Candoni le presenze sono 838 (di cui 409 i minori), a Gordiani 260 (89), a Salone 360 (174).
Ai campi nomadi ufficiali si aggiungono i dieci villaggi “tollerati”: via Salviati (492, di cui 203 minori), via Ortolani a Dragona (26; 10), Foro italico (99; 26 minori) Sette Chiese (17; 7), Grisolia a Settecamini (52 e 11 minori), Spellanzon (25; 2), Arco di Travertino, (46; 13), Schiavonetti (44; 18) Barbuta (32; 13 minori) e La Monachina (91; 36)”.
Quando finirà una volta per tutte la segregazione e l’esclusione di queste persone, un vero e proprio apartheid alla luce del sole?
Quella dei campi rom è una quotidiana violazione dei diritti umani che non solo mortifica le sue vittime dirette, ma non giova neppure alla cittadinanza, al decoro, all’ambiente e alle casse dello Stato. Un sistema fallimentare ed eticamente inaccettabile che spesso finisce anche per dare vantaggi alle organizzazioni criminali.