Due incendi nel giro di 24 ore, di matrice quasi sicuramente dolosa. I roghi avvenuti il 9 e il 10 maggio rispettivamente ai ristoranti "La Bettola" di via di Castel Porziano all'Infernetto e "Peppino a Mare" a Ostia fanno tornare alla ribalta la presenza dei clan mafiosi presenti sul litorale e dintorni.
A Ostia la titolare, Rosella Pizzuti, ha sporto denuncia alla Polizia, convinta che si tratti di un vero e proprio attentato. Il locale è stato infatti cosparso di benzina e i danni avrebbero potuto essere ancor più gravi se non ci fosse stato un tappeto ignifugo. Pizzuti ha comunque specificato di non aver ricevuto minacce ma la dinamica dell'incendio lascia pensare a un "avvertimento" da parte di malintenzionati. Il fatto che la titolare di Peppino a Mare sia presidente della sezione di Ostia del Sindacato italiano balneari potrebbe spingere gli inquirenti a seguire la pista del racket degli stabilimenti di Ostia, già in passato oggetto di attentati.
Alla "Bettola", invece, non sono state trovate tracce di benzina ma le prime indagini eseguite dalla Polizia lasciano pensare che anche in questo caso la pista dolosa sia la più accreditata. Il sito online-news.it ricorda che il locale è riconducibile a un pregiudicato che nel 2013 fu coinvolto in un giro di narcotraffico con contatti tra la 'ndrangheta e l'America Latina.
Si tratta, quindi, di due casi per ora distinti, ma forse accomunati dall'ombra delle mafie, sui quali gli inquirenti dovranno far luce. Per ora siamo soltanto nel campo delle ipotesi ma, al momento, le premesse sembrano poco rassicuranti.
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