Categorie: Politica

Roma IX municipio: operazione verità su Ama

Dietro la raccolta differenziata c’è la fatica e il sudore. Lo sforzo di un cittadino che deve cambiare abitudini; lo sforzo di un’amministrazione che si impegna a portare sotto braccio un territorio, quello del IX Municipio di Roma, verso la dimensione “green”; lo sforzo di persone, gli operatori dell’AMA, che spesso devono far fronte all’incuria degli stessi cittadini, o alla mancata informazione sullo svolgimento delle pratiche della raccolta differenziata.

E si fa presto a dare la colpa alla politica, che da qualche anno a questa parte, sulla scia emotiva che popola le piazze, è diventata il solo (e perfetto) capro espiatorio di tutti i mali del mondo. Un po’ più difficile, a volte, è scavare dietro le apparenze, e scoprire la verità.
Ci pensa Alessio Stazi, allora: il vicepresidente e assessore all’Ambiente del IX Municipio fa chiarezza sulla questione della raccolta differenziata, con quella che ai microfoni di Radio Roma Capitale ha definito un’ “Operazione Verità”, che denuncia l’inefficienza della società municipalizzata AMA.

“La situazione della raccolta rifiuti nell’intero territorio municipale è mediamente buona, nonostante, come alcuni cittadini lamentano, a volte si verifichino situazioni di criticità. I problemi in questa fase – afferma deciso Stazi – possono essere suddivisi in 2 categorie: da una parte il mancato ritiro dei rifiuti indifferenziati da parte di Ama, dall’altra la presenza dei rifiuti abbandonati in strada da parte dei cittadini nelle ex piazzole di posizionamento dei cassonetti stradali rimossi che, per vari motivi, o non sanno dove posizionarli, o attuano comportamenti sbagliati”.

La raccolta differenziata infatti, come spiega lo stesso vicepresidente, è ormai una realtà, seppur ancora in via sperimentale.
E lo è anche nel IX Municipio, dove, in tre quartieri (Laurentino, Tor de Cenci e Spinaceto), ha luogo la raccolta su strada grazie all’installazione di appositi cassonetti. Nel restante territorio del Municipio, dove non vi sono gli appositi cassonetti, la raccolta differenziata è, come si dice, “porta a porta”: in questo secondo caso, a seconda delle dimensioni delle abitazioni, la raccolta può essere condominiale o individuale.
Nei 10 giorni successivi alla rimozione dei cassonetti, AMA ha il compito di raccogliere i rifiuti lasciati in strada. Una pratica che, con le nuove modalità di raccolta rifiuti, si vuole debellare, nonostante “rimanga uno zoccolo duro di cittadinanza che necessita di essere educata, per evitare che si mettano in atto azioni improprie”.

Ed è in questa fase, quella educativa, che viene alla luce l’inefficienza di AMA. “Le situazioni di criticità – prosegue Stazi – non vengono affrontate nei modi dovuti da parte di AMA. Se, ad oggi, posso dire che nel IX Municipio la situazione è mediamente buona riguardo la raccolta dei rifiuti, è perché l’amministrazione sta cercando di sopperire, con tutti i mezzi, all’assenza dell’azienda. Anche se non ci spetta: stando al contratto di servizio, e al sistema vigente di ripartizione delle competenze, questi compiti spettano proprio ad AMA”.

Il contratto di servizio, infatti, prevede che la società dei rifiuti di Roma, dietro pagamento, si occupi dell’informazione nei riguardi della cittadinanza, di ovviare alle segnalazioni degli stessi cittadini, e di inviare gli operatori sul territorio per raccogliere il materiale.
“Invece – continua ancora Stazi ai microfoni di Radio Roma Capitale – sono io che mi attacco al telefono e sollecito gli operatori AMA alla raccolta dei rifiuti. Ho dovuto mettere in piedi un apparato di ricezione, controllo e monitoraggio delle segnalazioni pervenute da parte dei cittadini: una sorta di task force di monitoraggio del servizio. Ciò che non rientra nelle competenze e nelle responsabilità sostanziali dell’amministrazione, proprio stando alle condizioni del contratto di servizio. L’amministrazione, tuttavia, con eccesso di responsabilità ha però deciso di anteporre il buon andamento della raccolta differenziata a queste formalità, avocando a sé funzioni che non le competono”.

“Ogni giorno – continua – mi ritrovo ad avere rapporti con gli operatori AMA, i suoi funzionari e i dirigenti locali: ciò che evinco, è uno stato di assoluta disorganizzazione, che non porta buoni risultati, né un servizio di qualità. E di questo viene incolpata l’amministrazione locale, che però non può essere oggetto di accuse ingiuste. Non possiamo più farci carico degli errori di una società pagata coi soldi dei contribuenti”.

“Non voglio difendere la mia causa personale – prosegue – ma voglio portare avanti una vera e propria “operazione verità” sullo stato dell’azienda. E voglio ricordare che se sul IX Municipio, dove si sta avviando in via sperimentale la raccolta differenziata, abbiamo ottenuto già molti successi (anche con cifre dell’80%), è perché noi amministratori stiamo compiendo sforzi immani, e perché una parte dei cittadini ha deciso di aderire responsabilmente all’iniziativa”.

“Anche Il Messaggero ha denunciato la mancanza di un’operazione di informazione e divulgazione – conclude Stazi – Tutto questo è vero, ma il compito di informare, spetta ad AMA, che viene pagata per farlo, ma non lo fa, e le conseguenze le paghiamo tutti noi. Non sono accuse le mie, sono dati di fatto; e dopo 5 mesi, abbiamo il dovere di denunciarlo in maniera chiara e forte”.

Redazione

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