Roma, l’incidente a Corso Francia nella Capitale che fa strage di pedoni
Dopo la morte di Gaia e Camilla investite al Fleming c’è sconcerto sulla sicurezza stradale nella capitale
Dopo l'investimento delle sedicenni Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann su Corso Francia, la notte tra il 21 e il 22 dicembre scorso, ci si interroga sulla sicurezza delle strade romane, che è a dir poco scarsa. Per il Gip in questo caso specifico "la velocità è uno specifico addebito di colpa, le vittime hanno tenuto una condotta vietata e spericolata". Queste parole ci dicono molto sulla situazione nella capitale.
Da quanto emerge da una ricerca de "Il Messaggero" negli ultimi tre anni a Roma si contano 6036 incidenti stradali, di cui 5707 hanno coinvolto pedoni. Di questi, 142 sono deceduti. Nel 2019 sono 120 le persone morte in incidenti il 36% erano pedoni.
Secondo l'"Osservatorio Pedoni 2018" Roma è la città italiana con il maggior numero di decessi. Ora, dopo la morte delle due sedicenni, su Corso Francia sono stati installati degli autovelox, mentre Antonio Di maggio, a capo della polizia municipale capitolina, esorta a una guida più attenta e responsabile, per evitare stragi che distruggono famiglie intere.
Le cause degli incidenti su strada
Il comandante della polizia stradale spiega come le principali cause che fanno vittime in carreggiata siano l'eccessiva velocità, spesso non valutata all'interno delle condizioni atmosferiche e di visibilità, la distrazione dovuta agli apparecchi elettronici (anche dell'automobile stessa), talvolta si aggiunge l'inesperienza, possono influire anche buche, radici, condizioni delle infrastrutture…quando questi fattori si sommano il risultato può essere drammatico. Purtroppo, non è più la conversazione telefonica l'elemento di distrazione più diffuso, ma l'invio e la lettura di messaggi, applicazioni di messaggistica vari.
Per arginare questa emergenza, riscontrata un po' ovunque nei paesi occidentali e in quelli con un alto grado di sviluppo tecnologico, in diversi comuni italiani si sta pensando di applicare multe anche ai pedoni, anch'essi spesso troppo distratti da smartphone a dispositivi elettronici; a Sassari, comune che ha adottato questa pratica, nel 2018 sono state effettuate 100 multe a pedoni con gli occhi sul cellulare mentre attraversavano.
La sicurezza stradale in Europa
Secondo i dati del Parlamento Europeo aggiornati ad aprile 2019, il numero delle morti tra il 2001 e il 2017 è sceso del 57,5% ma le percentuali dicono anche che la diminuzione del tasso di mortalità sta rallentando. Nell'Unione Europea i passeggeri delle auto costituiscono il 46% del numero totale delle vittime, l'altro 46% è rappresentato dagli utenti vulnerabili, di cui il 21% pedoni, il 14% motociclisti, e il 3% da conducenti di motorini.
Le città con maggiori meriti per la sicurezza stradale nel 2017 sono stati Svezia, Regno Unito e Olanda, i peggiori Romania, Bulgaria e Croazia. L'Italia ha segnato un peggioramento passando dai 54 morti per milione di abitanti nel 2016 a 56 per il 2017. Il 95% totale dipende da errori di tipo umano.
I deterrenti di ultima generazione
Quali sono i metodi adottati dalle città europee per prevenire e contenere gli incidenti? Il 16 aprile del 2019 il Parlamento europeo ha votato le nuove norme che rendono obbligatori trenta dispositivi avanzati di sicurezza come il sistema di adattamento intelligente della velocità, il sistema di avviso della distrazione del conducene e di frenata d'emergenza. La prudenza resta sempre il primo dispositivo per la propria incolumità e quella degli altri.
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