Roma, la scuola apre a famiglie omogenitoriali. Arcigay: “ora tutta Italia”
La città di Roma, modificando i moduli delle domande di iscrizione per nidi e scuole dell’infanzia, apre alle famiglie omogenitoriali
La città di Roma, modificando i moduli delle domande di iscrizione per nidi e scuola dell’infanzia, apre alle famiglie omogenitoriali.
Da quest’anno nella domanda di iscrizione ai servizi educativi di Roma Capitale sarà possibile qualificarsi come famiglie costituite da due mamme o due papà, auto dichiarando la relativa sentenza o l’atto di iscrizione anagrafica che lo certifichi.
Un grande passo in avanti per il Comune di Roma. Infatti, nonostante le molte richieste da parte delle associazioni legate al mondo Lgbtq+, fino ad ora per i genitori era impossibile barrare due volte la voce “madre” o “padre” nel modulo di iscrizione online e le famiglie omogenitoriali erano costrette di fatto a omettere la propria reale composizione.
L’annuncio viene da Claudia Pratelli – Assessora alla Scuola, Lavoro e Formazione, che insieme a Monica Lucarelli – Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità, Carla Fermariello – Presidente Commissione Scuola, Michela Cicculli – Presidente della Commissione Pari opportunità e Marilena Grassadonia – Ufficio LGBT di Roma Capitale hanno incontrato presso la sede dell’Assessorato alla Scuola la Presidente di “Famiglie Arcobaleno” Alessia Crocini.
Secondo l’assessora si tratta di “un atto dovuto ma molto importante per riconoscere dignità e diritti a tutte le famiglie nel delicato e prezioso percorso educativo dei figli, che arriva come risultato dell’impegno costante dell’amministrazione, degli assessorati e delle commissioni competenti, sul tema”.
“Roma Capitale ha finalmente raggiunto un importante risultato per il riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e di tutta la comunità Lgbtq+, che da anni chiedeva un intervento in questa direzione” dichiara Claudia Pratelli.
Roma, la scuola apre a famiglie omogenitoriali, la dichiarazione di Natascia Maesi (Arcigay)
Soddisfazione anche da parte di Arcigay, guidata dal mese di novembre 2022 da Natascia Maesi: “Le nostre famiglie hanno diritto alla piena cittadinanza. Con un Governo ostile che prende di mira proprio le famiglie arcobaleno, riconoscere l’esistenza di due mamme o due papà sui moduli di iscrizione ai nidi comunali è molto più di una scelta amministrativa dovuta, è un atto politico di resistenza che riempie un vuoto legislativo di cui paghiamo il conto con le nostre vite” .
Un successo riconosciuto che si inserisce nella battaglia per l’uguaglianza che la comunità arcobaleno vuole estendere a tutto il territorio nazionale: “Queste piccole trasformazioni sono in grado di cambiare la quotidianità di tante persone e sono fatte nell’interesse primario delle bambine e dei bambini. È per loro che chiediamo a tutte le amministrazioni di seguire l’esempio di Roma. L’obiettivo finale deve essere una norma nazionale: fino a quando anche un solo Comune non garantirà questo diritto la nostra battaglia andrà avanti”.
*Famiglia omogenitoriale (foto di archivio)