Nella giornata di ieri, 21 ottobre, numerosi studenti del Liceo Artistico Ripetta si sono radunati davanti ai cancelli dell’istituto per esprimere la loro solidarietà nei confronti del centinaio di compagni che il giorno prima avevano deciso di occupare l’istituto.
Il blitz ha avuto inizio nella giornata del 20 ottobre alle ore 13, quando i liceali dell’Istituto Ripetta hanno deciso di occupare per manifestare il loro dissenso sulle decisioni di Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione nel governo Draghi.
Un’iniziativa, si potrebbe dire, poco scontata. Infatti, già nelle settimane precedenti molti studenti, rappresentati dal sindacato studentesco, avevano colto l’occasione per chiedere l’abolizione degli orari scaglionati e la creazione di maggiori spazi di socialità negli ambienti scolastici.
“Non abbiamo più tempo per sport e attività ricreative”, queste erano le dichiarazioni degli studenti qualche settimana fa.
Durante il presidio, ad attendere il gruppo di studenti di fronte ai cancelli, c’erano le camionette delle forze di Polizia. Nonostante questo, i ragazzi hanno deciso di continuare la manifestazione a mani alzate. Un gesto di pace dimostratosi inutile. Infatti, dopo alcuni momenti di tensione, sono partite le cariche dei poliziotti verso gli studenti.
Si sono così susseguite delle scene quasi paragonabili alle peggiori manifestazioni dei Black bloc. Infatti, alcuni studenti intervistati hanno denunciato le violenze subite a colpi di manganellate e perfino una molestia.
Uno studente ha segnalato la ferita al volto di un ragazzo di 17 anni, procurata dopo essere stato colpito con lo scudo da un poliziotto, mentre una ragazza denuncia le molestie subite da parte di uno delle forze dell’ordine.
“Un poliziotto mi ha messo le mani sul seno, poi l’hanno portato via”. Queste sono le dichiarazioni della studentessa molestata presenti in un video su Instagram, postato dal profilo di un collettivo studentesco del Liceo.
“Ero in prima linea quando è iniziata l’agitazione tra le due parti. Ero davanti a questo poliziotto che ha iniziato a toccarmi i fianchi, a stringerli, a salire sul corpo, a dirmi ‘piccolina non ti fare male, ci penso io’. Ha iniziato a salire con la mano e a mettermela sul seno” continua a raccontare la ragazza. “Sono riuscita a prendergli la mano e a levarla. Dopo un poliziotto gli ha detto ‘forse è meglio che te ne vai’ e l’hanno portato via”.
Successivamente agli scontri una delegazione di studenti è stata ricevuta in prefettura per mettere fine alle proteste. Un’intenzione dimostratasi inutile quella del prefetto che credeva di riuscire a sgomberare così il liceo Ripetta.
Subito dopo gli studenti hanno preso la decisione di continuare le proteste e di organizzare un’assemblea pomeridiana con altre scuole per decidere le modalità del presidio.
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