Allarme per gli habitués del litorale romano: la ferrovia del mare è in piena emergenza e presto il servizio potrebbe ridursi al solo tratto Magliana-Lido Nord. A sollevare la questione è il Comitato pendolari al termine di una riunione in Regione. “Ci hanno comunicato che in mancanza di treni la riduzione del tragitto permetterebbe di rispettare i tempi di percorrenza”, ha spiegato Roberto Spigai del comitato cittadino.
La gestione della ferrovia ex concessa è ancora in mano ad Atac, almeno fino a fine anno. Dopo di che è previsto il subentro di Cotral e Astral. E in base a quanto trapela da Fonti regionali pare che sia stata proprio la società Atac a proporre il taglio. Sarebbero di conseguenza per qualche tempo soppresse le fermate Porta San Paolo, Basilica San Paolo, Lido Centro, Stella Polare, Castel Fusano e Cristoforo Colombo. Ma l’azienda del trasporto pubblico capitolino smentisce: “Non c’è nessuna posizione ufficiale”.
Una situazione di profondo disagio per i viaggiatori della zona, che protestano per attese e ritardi estremamente lunghi. Il tabellone estivo prevede treni ogni 15 minuti dalle 5:15 alle 21:00, ma gli utenti lamentano attese di almeno 30 minuti. Infatti “dal 5 luglio a oggi – spiega Spigai – Atac non è mai stata in grado di rispettare le corse previste dal nuovo orario. Stamattina dalle 5.15 alle 10.00 le corse effettuate sono state solo 27, a fronte delle 44 previste”. La linea dovrebbe prevedere sei treni che girano contemporaneamente, ma che in realtà sono a malapena quattro.
Per far fronte all’emergenza il Municipio X ha indetto un consiglio straordinario. L’aula ha impegnato presidente e giunta a “sollecitare la sindaca Virginia Raggi ad attivare una collaborazione stretta tra Comune e Regione” in questa fase di transizione. Una convivenza difficile, come dimostrano le dichiarazioni dell’assessore capitolino ai Trasporti, Pietro Calabrese: “Sulla Roma-Lido Zingaretti non ha fatto nulla”. A rispondere è l’assessore regionale alla Mobilità, Mauro Alessandri, che accusa il Comune di ritardi sia nella manutenzione dei mezzi sia nell’invio della documentazione per il passaggio del ramo d’azienda alle società regionali. “Non possiamo fare molto se non accendere un faro sul problema”, dice Antonino Di Giovanni, capogruppo municipale del M5S, ma intanto rimangono pochi giorni per scongiurare il taglio della tratta. Dalla Regione fanno sapere: «La prossima settimana comunicheremo la nostra decisione».
Le carenze sono confermate anche dai sindacati. Scrivono Filt-Cgil Roma e Lazio, Fit-Cisl Lazio, Uil Trasporti Lazio e Ugl Autoferrotranvieri: “Su 12 treni disponibili, quattro sono fermi in attesa che venga affidato l’appalto per la manutenzione; altri non sono in grado di circolare nelle ore più calde. Ci sono giornate in cui ne circolano addirittura due”. Roberto Ricci della Fit-Cisl avanza la proposta “di una linea sostitutiva di bus come si fa quando non funzionano le linee della metro”. Mentre Daniele Fuligni, Filt Cgil, lancia l’allarme sul rischio assembramenti: “In queste condizioni, in caso di affollamento gli utenti non aspettano il treno successivo, perché non sanno quando potrebbe arrivare”.
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