Ieri sera in viale Marconi durante il controllo di un’autovettura, il conducente alla guida, dopo essere sceso dal mezzo in evidente stato di ebrezza, privo di documenti, ha dichiarato ai poliziotti le generalità appartenenti al cugino. Quando ha tirato fuori la carta di circolazione del mezzo e il passaporto custoditi nell’auto, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Viminale, si sono accorti che il nominativo dell’uomo era diverso. I successivi accertamenti hanno fatto chiarezza sulle motivazioni di tale comportamento. La sua patente era stata revocata nel 2016.
Accompagnato nell’auto di servizio, S.L.M. partenopeo di 36 anni, ha tirato fuori dalla tasca alcune banconote – circa 350 euro – e, offrendole ai poliziotti ha chiesto di non essere accompagnato al commissariato. Quando si è reso conto che il suo tentativo di corruzione non aveva avuto alcun effetto, ha iniziato minacciare gli operatori e, all’arrivo della Polizia Municipale, si è rifiutato di sottoporsi alla prova dell’etilometro. L’autovettura invece, poiché intestata ad altra persona, è stata sequestrata e sottoposta a fermo amministrativo per 3 mesi. Arrestato, dovrà rispondere di istigazione alla corruzione, false dichiarazioni e minacce aggravate a pubblico ufficiale. Denunciato inoltre per guida senza patente.
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