Roma. Maxi manifestazione nazionale dei tassisti
“Regolamentiamo le piattaforme digitale”. Sono questi i motivi della protesta nazionale che si è svolta oggi
“Protestiamo contro le piattaforme digitale” è questa la dichiarazione di uno dei tassisti che nella giornata di oggi ha deciso di aderire alla manifestazione nazionale dei tassisti.
La protesta è iniziata questa mattina alle 8 e proseguirà per tutto l’arco della giornata di oggi fino alle ore 22. “Continueremo fino a quando non avremo un riscontro” afferma Carlo di Alessandro, membro di FederTaxi C.I.S.A.L. “Il Ministero ancora oggi non ottempera quanto è previsto dalla legge, ossia emanare dei decreti attuativi di una normativa, già prevista dal 2019, che regolamenti le piattaforme digitali”.
“È necessario che venga emanato un Dpcm per la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche. L’assenza del suddetto lascia libero arbitrio a un ‘regime di concorrenza sleale’ che va a intaccare chi invece lavora secondo le norme stipulate dai sindacati”.
Una maxi manifestazione nazionale
Già protagonisti e messi in ginocchio dalla situazione pandemica, che ha comportato la riduzione del numero di persone all’interno delle autovetture e l’obbligo di severe norme di sicurezza, il settore dei Taxi è ancora una volta vittima dell’incuranza del Governo.
Proprio per questo motivo, sono stati molteplici i tassisti che nella giornata di oggi, 22 ottobre, hanno deciso di aderire alla manifestazione nazionale voluta dai loro sindacati.
Nella capitale la manifestazione ha avuto inizio davanti la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, per poi spostarsi in vari punti della città.
Anche Torino è stata invasa dalle auto bianche. Ad aderire all’iniziativa sono stati circa 300 tassisti. Il corteo è partito questa mattina da Piazza Vittorio per poi spostarsi verso via Po, causando qualche problema di viabilità del traffico stradale.
Hanno aderito alla protesta varie compagnie di Taxi come Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati Taxi, Fast Confdal e l’Associazione Tutela Lefale Taxi.