Serata nera per i viaggiatori utenti della metropolitana capitolina. Dalle 18:30 circa la circolazione sulla linea B è andata fortemente a rilento. Il rallentamento delle corse è stato comunicato dall’azienda Atac attraverso l’account Twitter Info Atac. Dopo pochi minuti il servizio della Metro B si è interrotto tra le stazioni di Piramide e Laurentina. Info Atac rassicurava che sarebbe partito un trasporto sostitutivo con bus navette.
Gli utenti in attesa sulle banchine della metropolitana iniziano ad agitarsi, nessuno spiega il motivo del disservizio, i tempi di ripristino del normale funzionamento della linea, siamo alle solite, ormai i romani sono assuefatti a questo pessimo stato del trasporto pubblico locale. La causa annunciata del malfunzionamento sarebbe un generico “inconveniente tecnico”, sarà, ma non è una risposta che tranquillizza gli animi dei viaggiatori, sempre più inquieti che in numero crescente sono accalcati nei sotterranei della Capitale.
Potete immaginare i commenti degli utenti sui marciapiedi della metro mentre gli altoparlanti ripetevano che il servizio era rallentato, no no è servizio interrotto, altroché, e queste persone ferme ne sono la testimonianza, come se non se ne fossero già accorti dei disagi. Alcuni viaggiatori chiamano a casa per chiedere di venire a prenderli, i più fortunati, anche perché si può immaginare sulle banchine esterne la ressa per entrare nelle navette, poi stipati come sardine.
“A Laurentina non fanno più entrare gente in banchina. Non si può partire in direzione Rebibbia/Jonio. Bus presi d’assalto con calca di gente, ultra assembramenti. Altroché Covid e raccomandazioni varie delle istituzioni per preferire i mezzi pubblici ai privati”, scrive un utente su Twitter. Rabbia e sconcerto aleggiano tra le persone in attesa sulle banchine della metro.
La maggioranza sono lavoratori che terminato il turno di lavoro, stanchi, fanno ritorno nelle loro case; tra loro vi è chi farà un breve viaggio e presto solcherà la porta d’ingresso della propria abitazione, e c’è invece chi dovrà intraprendere un viaggio più lungo per fare ritorno tra le pareti domestiche.
Non sono pochi i viaggiatori che ogni giorno fanno avanti e indietro come un pendolo, da Napoli e da Caserta a Roma e viceversa. Quando si verificano i disagi nel trasporto pubblico romano, si capisce bene come possano condizionare la vita di questi lavoratori che si alzano puntuali la mattina presto all’alba “con le galline”.
Atac aggiorna i viaggiatori in panne: la circolazione è interrotta sull’intera tratta, si tratta (repetita iuvant) di una verifica tecnica (?), non proprio un aggiornamento rassicurante. Dai telefoni partono messaggi e chiamate per informare famiglia e amici sull‘ennesimo guasto, ennesimi ritardi, appuntamenti saltati, per l’imprevisto più comune che possa capitare a Roma a chi si sposta con bus e metro.
“Siete dei fenomeni, e magari domani sciopero”, twitta un “disagiato” del Tpl. “Si vabbè ma mettetevi d’accordo, non si capisce!”, si lamenta un collega pendolare. “Quindi da Piramide non va?”, chiede lumi un utente confuso dalle comunicazioni ermetiche e spesso contraddittorie dell’azienda dei Trasporti. “Ma quale è la comunicazione valida?!”, sbotta infine un fedele utilizzatore della metro capitolina.
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