Roma. Metro B, turisti in balia delle borseggiatrici

Le borseggiatrici molto spesso adottano la tecnica del “saliscendi” nelle fermate intermedie della metropolitana

Metropolitana di Roma

Metropolitana di Roma

Si tratta di un problema ormai che affligge la quotidianità della Capitale. Il fenomeno delle borseggiatrici, molto spesso poco più che ragazzine, pervade il caos delle stazioni della Metropolitana di Roma e colpisce indistintamente cittadini e turisti. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, si è verificato venerdì 26 maggio tra le stazioni Cavour e Colosseo della Metro B.

Borseggiatrici bambine Metro B: un fenomeno in aumento

Tanti sono gli episodi di borseggi, tentati o messi a segno, che affollano le pagine di cronaca di giornali e siti. Le stazioni delle metropolitane delle grandi città sono i luoghi privilegiati, da parte delle borseggiatrici, per realizzare i loro furti. Anche a Roma la situazione non sembra essere differente, ma a inquietare è anche un altro aspetto.

Oltre al disagio recato a cittadini e turisti, ciò che appare evidente dalle risultanze video è che queste ladre molto spesso sono poco più che bambine. Ragazzine ingurgitate all’interno di sistemi criminali che, come risulta sempre più evidente, appaiono sempre più organizzati e strutturati territorialmente. Il fenomeno è in aumento, ma da parte del Viminale e del Campidoglio la guardia sembra ancora troppo bassa.

L’ultimo tentato furto a Colosseo

L’ultimo episodio si è verificato venerdì 26 maggio tra le fermate Cavour e Colosseo della Metro B di Roma. La borseggiatrice, quasi sicuramente minorenne, ha braccato un turista nel tentativo di scipparlo e sottrargli gli effetti personali, in particolare il portafoglio. Il tentativo di furto si è consumato in pochi secondi, nella corsa delle 17:30 verso il capolinea Laurentina. La giovane ha ragazza ha cercato di approfittare della calca per non dare nell’occhio e far perdere le sue tracce.

Lo scippo, però, fortunatamente per il malcapitato turista, è stato sventato dalla presenza di un pendolare che ha ripreso tutta la scena con il cellulare. A quel punto, la borseggiatrice, plausibilmente allertata da una complice, si è sfilata il lungo cappotto che aveva addosso e ha iniziato a colpire l’uomo che filmava nel tentativo di farlo desistere. Con lo stesso cappotto, inoltre, si è coperta il viso per non farsi riprendere dall’obiettivo. Alla fermata Colosseo la malvivente ha fatto perdere le sue tracce.

La tecnica del “saliscendi”

La tecnica che adottano queste borseggiatrici è prevalentemente predatoria e porta il nome del cosiddetto “saliscendi”. Come spiega un poliziotto a Il Giornale, le fermate più pericolose sono quelle intermedie: “Uno dei modi più classici con cui agiscono è la cosiddetta tecnica del saliscendi, si posizionano su banchine particolarmente affollate della metropolitana, dove la gente spinge e c’è la calca. Si inseriscono tra le persone e cercano di colpire poco prima della chiusura delle porte, in modo da poter scendere quando il treno parte”.

Le vittime, molto spesso, se ne accorgono troppo tardi quando ormai il colpo è stato messo a segno. Le borseggiatrici si sono già dileguate e le porte del vagone ormai chiuse.

Come difendersi dalle borseggiatrici

I consigli che le forze dell’ordine forniscono per permettere ai cittadini di difendersi dalle borseggiatrici sono tanti e variegati. In primis bisogna fare molta attenzione quando la gente si concentra e accalca per salire sui mezzi pubblici, sentendosi spingere da dietro. Prestare grande attenzione nel momento in cui qualcuno chiede con insistenza informazioni o concentra lo sguardo in una particolare direzione.

Poi ancora altri stratagemmi che adottano le borseggiatrici sono quelli di avvicinarsi alla vittima e strattonarla, nel tentativo di far cadere qualcosa dalle tasche. O ancora far cadere volutamente una bevanda o un cibo sui vestiti delle vittime, e con troppa sollecitudine aiutarli a ripulirsi. Infine, ovviamente, porre grande prudenza nel tirare fuori il portafoglio in metropolitana o luoghi affollati.