Roma, minorenne costretta a prostituirsi e a chiedere l’elemosina
I genitori l’avevano affidata alla zia e alla nonna paterna, che invece di accudirla l’avevano ridotta in schiavitù. Eseguite 5 ordinanze
Affidata dai genitori alla zia e alla nonna paterna, allorquando decisero di stabilirsi in America, queste invece di accudirla, l’avevano ridotta in schiavitù, costretta a chiedere l’elemosina e a prostituirsi nel parcheggio di un supermercato nella zona ovest della Capitale. Nel dicembre del 2014, venuti a conoscenza del fatto, gli agenti della Polizia di Stato hanno avviato un indagine, trovando subito riscontro a quanto era stato segnalato.
Giunti nell’ area di sosta infatti, i poliziotti del Commissariato San Paolo, agli ordini del dr. Carlo Musti, hanno trovato la minore all’interno di un autovettura in compagnia di uomo, M.R., di 67anni, poi arrestato per il reato di tentata induzione alla prostituzione Nel contesto, oltre all’anziano, gli investigatori hanno proceduto al controllo e all’accompagnamento in ufficio, di una donna di 26 anni, M.L., risultata essere la zia della minore. Disposta un audizione urgente protetta, alla presenza di una psicologa delegata dal giudice, dal racconto della vittima sono emersi particolari agghiaccianti.
Denutrita e analfabeta , la ragazza era stata allevata col solo scopo di accrescere il reddito della famiglia. Alle operatrici poi incaricate di seguirla, la giovane ha confidato che sia lei che le sue sorelline, erano costrette a chiedere l’elemosina; se non eseguiva gli ordini ricevuti veniva punita e presa a cinghiate, lasciata nuda e bagnata con l’ acqua gelata fuori dal container nel quale viveva .
Per evitare tutto questo, e contro la sua volontà, spesso aveva accettato di ricevere le attenzioni di alcuni uomini, mandati dalla zia, che in compenso le offrivano dai 50 ai 70 euro. Collocata presso una casa famiglia per ordine dell’Autorità Giudiziaria, alla minore è stata vietata la visita di qualsiasi familiare, mentre le indagini sono proseguite.
Ulteriori verifiche e testimonianze hanno portato infatti all’individuazione di altri tre adulti che in passato avrebbero approfittato della 13enne e che, al termine delle indagini, sono stati denunciati. Appurate le responsabilità di ciascuno, in data 16.9.2015, l’Autorità Giudiziaria ha emesso 4 ordinanze di custodia cautelare nei confronti delle zie della piccola V.Z., di anni 41, E.Z., di 38 anni, la stessa M.L. e E.Z., (nonna della minore) accusate di associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione minorile, falsità ideologica e sostituzione di persona, mentre i genitori sono stati denunciati per abbandono di minore. Eseguite le prime due, per la nonna e M.L., nel frattempo fuggite all’estero, è stata necessaria l’emanazione di altrettanti mandati di cattura europei.
Trovato rifugio in Romania, all’interno di uno sperduto villaggio, la polizia del luogo, grazie alle indicazioni della polizia italiana, in poche ore è riuscita ad individuarle e ad arrestarle. Iniziate le procedure di estradizione per entrambe. La nonna è già stata “rispedita” nel nostro paese. Tempi più lunghi invece per la 26enne che comunque dovrebbe essere estradata nei prossimi mesi.