Era diventata il terrore dei bengalesi titolari dei negozi di alimentari nel quartiere di Monteverde. Individuata e neutralizzata dalla Polizia di Stato una “baby gang” responsabile di diverse rapine. 12 i giovani denunciati, 7 dei quali minorenni.
I dettagli dell’operazione saranno illustrati alle ore 11.00 odierne nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la sala “Augusto Cocola” sita al 5° piano della Questura di Roma, in via San Vitale.
AGGIORNAMENTO: IL COMUNICATO DELLA QUESTURA
Era diventata il terrore dei bengalesi titolari dei negozi di alimentari nel quartiere di Monteverde. La baby gang, si avvaleva del timore ingenerato nelle vittime dalle loro minacce e dall’atteggiamento aggressivo del “branco”, approfittando anche della ritrosia, da parte delle vittime, a denunciare i soprusi poiché stranieri e non completamente padroni della lingua. Dalla primavera scorsa avevano messo a segno numerosi colpi, sempre agendo con le stesse modalità, consistenti nell’entrare spesso in gran numero all’interno degli esercizi commerciali, fino a dieci alla volta e mentre un gruppo di loro si posizionava vicino alla cassa, per distrarre il gestore, gli altri facevano razzie di generi alimentari, tra cui patatine, arachidi, birre e, soprattutto, superalcolici.
Tra i componenti della agguerrita baby gang anche due ragazze, spesso notate prendere parte attiva alle scorribande. Le indagini degli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato Monteverde, diretto dal dott. Antonio Roberti, hanno preso il via da un filmato presente su un noto social network, in cui è visibile un pestaggio ad opera di un gruppo di giovanissimi, che dalle immagini poteva ritenersi essere stato girato nei pressi di un esercizio commerciale di circonvallazione Gianicolense.
Approfondendo le indagini, gli investigatori sono venuti a conoscenza di una serie di rapine effettuate in danno di esercizi commerciali gestiti da bengalesi, la maggior parte delle quali non denunciate per paura di ritorsioni. Dopo aver preso i contatti con i titolari degli esercizi commerciali ed averli rassicurati, i poliziotti hanno iniziato a ricostruire i fatti. Il primo episodio denunciato, risale al 20 maggio scorso quando, un gruppo di scalmanati, entra all’interno di un alimentari di largo Alessandrina Ravizza tentando di impossessarsi di alcune bottiglie di birra e, alla reazione del titolare, un cittadino del Bangladesh, tenta di colpirlo ed infrange una vetrina.
In sede di denuncia la vittima precisava che nella settimana precedente lo stesso gruppo gli aveva già più volte sottratto della merce e, in uno di questi episodi, un suo parente era stato malmenato riportando lesioni ad un occhio ed al torace. Gli agenti del Commissariato Monteverde, grazie alle indagini esperite, sono riusciti a risalire a 4 giovani, 2 ragazze e 2 ragazzi, dai 17 ai 15 anni che sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.
Le rapine non si sono però arrestate. Il 5 agosto i poliziotti sono intervenuti in via di Monteverde, dove in tarda serata altri 4 giovani hanno compiuto due rapine a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, in danno di due negozi di alimentari, sempre gestiti da cittadini bengalesi , mentre il resto del gruppo presidiava l’esterno del negozio. Gli agenti, subito accorsi, sono riusciti a bloccare due dei responsabili, un sedicenne ed un quattordicenne, e ad identificare i due complici, loro coetanei. E così hanno scoperto che anche questo esercizio era stato più volte fatto oggetto di raid dalla baby gang.
In quest’ultimo episodio il titolare, nel tentativo di opporsi, era stato colpito con calci e pugni e con una bottiglia lanciatagli sul volto. Una volta caduto a terra, uno del gruppo gli aveva rovesciato addosso un secchio di spazzatura. Il 19 Agosto anche un esercente di via Verospi ha denunciato di aver subito, con cadenza pressoché quotidiana, dei raid al termine dei quali i componenti di spicco del gruppo prima di allontanarsi gli intimavano di non denunciare l’accaduto minacciandolo di appiccare il fuoco al locale. Questo accadeva da alcuni mesi. In uno di questi episodi, i ragazzi hanno danneggiamento la vetrina, infrangendola con un grosso vaso, le cui schegge hanno ferito il titolare agli arti inferiori
Il gruppo di giovanissimi rapinatori si era con il tempo ampliato; dai primi episodi, messi in atto solo da alcuni di loro, erano giunti ad entrare in azione fino a dodici elementi, tra cui 2 ragazze, che per mettere in atto le loro rapine non esitavano a picchiare quanti si opponevano, minacciando anche di dar fuoco al locale nel caso in cui le vittime avessero osato rivolgersi alle forze dell’ordine. Le indagini degli investigatori sono comunque riuscite a ricostruire l’organigramma della banda. Lo spessore criminale del gruppo è ben delineato anche in altri due significativi episodi delittuosi:
– in data 6 agosto, nell’ambito delle indagini sul gruppo, una delle due ragazze componenti del gruppo, di anni 17, veniva denunciata perché sorpresa in Largo Ravizza in possesso di 36 grammi di hashish suddiviso in più confezioni, nonché di un bilancino e di materiale per il confezionamento;
– in data 3 ottobre, uno dei componenti del gruppo di anni 15, cittadino italiano figlio di egiziani, che pratica pugilato a livello dilettantistico, alla presenza di tutto il gruppo, è stato anche denunciato per aver aggredito in Largo Ravizza un altro quindicenne di nazionalità filippina, provocandogli un pugno la frattura della mandibola.
Le persone complessivamente denunciate a vario titolo sono complessivamente 12, di cui 5 maggiorenni, di cui 3 con precedenti, 7 minorenni , di cui due con precedenti e uno minore non imputabile perche non ancora quattordicenne. Per i componenti di spicco del gruppo, sia minorenni che maggiorenni, distintisi per l’efferatezza della loro gesta, è stata richiesta l’emissione di provvedimenti cautelari. Al momento è stata data esecuzione a quattro misure cautelari emesse dal Tribunale per i Minorenni. Le indagini comunque proseguono al fine di individuare eventuali episodi non ancora denunciati. Nei confronti di alcuni maggiorenni sono anche in corso le procedure per l’adozione di idonee misure di prevenzione.
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