Gli attivisti del WWF Roma e Area Metropolitana, anche con il proprio Nucleo di Guardie Giurate, si sono recati sulle banchine del Tevere nel centro della Città per riscontrare l’entità della moria dei pesci segnalata da diversi cittadini. “Ci risiamo – dichiara Raniero Maggini, presidente del WWF Roma e Area Metropolitana – non è infrequente infatti che con le piogge di fine estate si registri la moria di pesci lungo il Tevere.
Moria certamente favorita dalle tante sostanze chimiche utilizzate nelle nostre campagne e che con i temporali vengono portate a valle concentrandosi nei nostri fiumi. Stiamo avvelenando il nostro territorio, il cibo che portiamo sulle nostre tavole e avveleniamo i nostri fiumi, come dimostrano le evidenze delle ultime ore”.
All’inquinamento generato da sostanze autorizzate, spiega la nota, può sommarsi quello legato alla eventuale presenza di sostanze non autorizzate, come insegnano pregresse esperienze. “Le risultanze dalle analisi chimiche condotte sulle acque del Tevere da parte dell’ARPA Lazio nel recente passato hanno evidenziato la presenza di fitofarmaci ormai vietati dalla legge, in considerazione dei gravi rischi alla salute che possono generarsi a danno delle persone e dell’ambiente.
Il WWF chiede dunque con urgenza maggiori controlli e verifiche approfondite da parte delle autorità preposte”, aggiunge Carlo Aprile, vicepresidente del WWF Roma e Area Metropolitana.
Come ricorda il WWF, “per arginare l’uso delle sostanze chimiche in agricoltura – e prevenire fenomeni come quello registrato nella Capitale – è in atto una imponente raccolta firme lanciata dai cittadini europei proprio per salvare la natura, a partire dalle api e gli altri impollinatori e per salvare gli agricoltori, vittime delle stesse sostanze irrorate nei propri campi”.
Qui la petizione: https://www.wwf.it/cosa-puoi-fare-tu/petizioni/stop-ai-pesticidi/. “È importante raggiungere l’obiettivo di 1 milione di firme per fare sentire in Europa la voce dei cittadini- conclude Franco Ferroni, Responsabile agricoltura e biodiversità del WWF Italia- che chiedono norme più severe per l’uso dei pesticidi e l’eliminazione delle sostanze chimiche riconosciute dannose per le api e gli altri impollinatori, come i tristemente noti neonicotinoidi”. (Com/Rel/ Dire)
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