A seguito di una intensa attività di indagine, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile -Sezione Omicidi- di Roma ha eseguito un fermo del Pubblico Ministero emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma nei confronti di R.G., di anni 20, pregiudicato per reati contro il patrimonio, e indagato in stato di libertà S.M., di anni 16, incensurato. Entrambi abitanp presso il campo nomadi di via Salviati e sono gravemente indiziati di essere i responsabili, in concorso con altra persona, del furto con strappo della borsa nei confronti della cittadina cinese Zhang Yao, avvenuto nella tarda mattina del 5 dicembre scorso.
Infatti, nell’ambito di incessanti attività condotte dalla Questura di Roma con il concorso del Reparto Prevenzione Crimine e del Reparto Mobile presso il suddetto campo nomadi, al fine di individuare gli autori dello scippo che aveva portato la giovane cittadina cinese a inseguire i malviventi lungo la massicciata della ferrovia nei pressi della sopra indicata stazione ferroviaria, i due giovani sono stati condotti presso gli Uffici della Squadra Mobile. Qui sono stati sottoposti ad interrogatorio dai Pubblici Ministeri procedenti, all’esito dei quali la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha emesso un decreto di Fermo del Pubblico Ministero immediatamente eseguito nei confronti del maggiorenne, mentre la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma ha indagato in stato di libertà il 16enne. Sono in corso attività volte al rintraccio del terzo malvivente.
La dinamica al momento ricostruita ha permesso di appurare che la giovane donna è stata scippata della borsa all’interno della stazione di Tor Sapienza da tre soggetti poi fuggiti sui binari ferroviari. La ragazza si è quindi posta all’inseguimento dei responsabili per poi essere travolta da un treno dopo aver sostato sugli stessi binari per alcuni minuti, non lontano dall’insediamento di via Salviati, avendo perso di vista gli scippatori.
L’identificazione degli autori del furto, individuati all’interno del campo nomadi di via Salviati, ha richiesto una complessa attività di polizia anche da parte dei commissariati Prenestino e San Basilio ed effettuata con l’impiego di reparti normalmente destinati alla gestione delle più complesse situazioni di ordine pubblico. Per poter fornire all’autorità giudiziaria gli elementi, che hanno consentito l’adozione dei noti provvedimenti, sono state passate al setaccio le posizioni di ogni singolo occupante del campo nomadi e ascoltate numerose testimonianze, anche informali, da esponenti delle varie etnie presenti a via Salviati.
Le indagini, condotte esclusivamente con i metodi tradizionali, attesa la pressoché totale indisponibilità di sistemi di video sorveglianza, è stata resa possibile da numerosi e pressanti controlli nel campo, ma anche in aree vicine ai nomadi di tutta la Capitale. Si sono realizzate così condizioni di isolamento per gli autori del reato ai danni della ragazza cinese, le cui responsabilità, ora venute in evidenza, sono ora al vaglio della magistratura.
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