Categorie: Cronaca

Roma, narcotizzavano anziani per rapinarli: arrestate

Li addormentavano con il sonnifero e poi rubavano cellulari, monili d'oro, orologi e ogni tipo di oggetto che potesse essere trasportato senza essere notate. I  dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Monte Sacro, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica, hanno arrestato 4 donne romene. La misura scaturisce dalle indagini su due furti in casa ai danni di anziani, avvenuti nel gennaio 2014 nei quartieri capitolini Talenti e Tufello.

Identico il modus operandi: i due, dopo essere stati contattati telefonicamente da finte badanti in risposta ad un annuncio, venivano narcotizzati con un potente sonnifero che le donne si facevano offrire. A quel punto, essendo i malcapitati caduti in un sonno profondo, dal quale si risvegliavano alcune ore dopo, le malviventi erano libere di agire indisturbate. Al termine dell'esame dei tabulati telefonici, i Carabinieri hanno individuato due donne con precedenti specifici, nella fattispecie 13 rapine ai danni di altri soggetti anziani.

Il bottino quantificato in diverse migliaia di euro, veniva venduto a privati attraverso l'opera di intermediazione di un insospettabile soggetto italiano, operante nel settore dei "compro oro", ma sentimentalmente legato alla figlia di una delle arrestate. Una delle donne destinatarie del provvedimento di cattura è stata arrestata in flagranza di reato mentre si allontanava dall'abitazione della vittima di turno, un novantenne residente a Piazza Sempione, totalmente incurante del rischio che l'anziano stava correndo.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri, infatti, scongiurava la morte dell'anziano signore, cardiopatico, a seguito dell'eccessiva somministrazione del farmaco narcotizzante, veniva ricoverato in ospedale in stato di coma per diversi giorni. Le quattro arrestate, indagate per i reati di rapina aggravata, ricettazione e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, si trovano nel carcere di Rebibbia. Nel corso delle indagini è deceduto un uomo, che era stato anche egli raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, essendo ritenuto complice delle quattro donne.

 

Redazione

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