Roma. Nereo, il clochard che amava leggere, ucciso da un’auto pirata
“Addio Nereo. Mi mancherai tanto. Eri una bella persona”, uno dei tanti messaggi lasciati in ricordo di Nereo, detto “Verona”
"Mi mancherai, un abbraccio. Spero Lilla sia in buone mani. Flaminia". "Addio Nereo. Mi mancherai tanto. Eri una bella persona e un lettore infaticabile. Con amicizia. Federica". Sono alcuni dei messaggi lasciati, insieme a fiori e candele, vicino ai cartoni accatastati, che Nereo Gino Murari, senzatetto di Corso d'Italia, usava per costruire tutte le notti il suo giaciglio di fortuna. Un fare e disfare che Nereo metteva in atto tutti i giorni, da oltre un decennio tra via Po e via Campania fino a questa mattina, quando è stato travolto e ucciso da un'auto pirata.
Tutti conoscevano Nereo, detto 'Verona', 73 anni, e il suo cane Lilla, un bracco che questa mattina ha vegliato il corpo del padrone fino all'ultimo prima di essere preso in carico dal Servizio veterinario del Comune e poi adottato da una cittadina. "Qui nel quartiere lo conoscevamo tutti e tutti gli volevamo bene. Era gentile, educato e dignitoso", racconta un negoziante della zona. Altri frequentatori del quartiere lo chiamavano "il clochard che legge".
Nereo infatti passava intere giornate con un libro in mano, non importava se fosse mattino o sera, se facesse freddo o caldo. Per tutti era il romantico senzatetto che seduto sul suo sgabello amava sfogliare romanzi non curante del traffico delle auto di Corso d'Italia, ignaro che una di queste un giorno l'avrebbe travolto e ucciso senza fermarsi a prestare soccorso. Le forze dell’ordine stanno esaminando le tracce lasciate dall’auto e i filmati delle telecamere della zona per risalire all’identità dell’automobilista. (Zap/Ago/ Dire)